Spazio satira
30.09.2017 - 11:00
Adesso che anche lo stadio è pronto, la cittadella dello sport è al completo. L'area del Casaleno sarà il cuore pulsante delle attività agonistiche. In poche centinaia di metri, il Benito Stirpe, il palasport e lo stadio del nuoto. Il sogno di chi aveva pensato di concentrare in un'unica area le principali realtà sportive cittadine e non, ora si realizza. Adesso che le tre strutture sono in grado di funzionare al meglio delle proprie potenzialità, occorrerà valorizzare la cittadella. Ci proverà sicuramente il Frosinone. Con l'entusiasmo della nuova struttura, smaltita la delusione della mancata promozione in serie A dello scorso anno, i canarini cercheranno di coinvolgere il maggior numero possibile di spettatori sugli spalti dello Stirpe anche per far sentire quel calore che da sempre contraddistingue la tifoserie canarina. Riempire lo stadio come nella giornata inaugurale sarà, oggettivamente, un'impresa. Per questo serviranno tutto l'entusiasmo e, necessariamente, i risultati. Con il Frosinone in lizza per la serie A è lecito attendersi una partecipazione di pubblico superiore al passato. Anche per la curiosità di vivere un match in una cornice da sogno, decisamente più comoda e accogliente delle vecchie tribune dell'antica casa del Frosinone. Tuttavia, con uno stadio da 16.000 posti, un terzo della città di Frosinone (come se Roma avesse un impianto da 950.000 posti) è inevitabile pensare in grande e guardare oltre la dimensione provinciale. Un assist lo ha lanciato nella serata inaugurale perfino il presidente federale Carlo Tavecchio. Una gara della nazionale Under 21 potrebbe sicuramente essere un trampolino di lancio importante per il Frosinone calcio e la città capoluogo. Significherebbe proiettare il rettangolo verde dello Stirpe in una dimensione ancora più elevata. Serviranno programmazione e impegno. Come è stato detto in sede di presentazione dello stadio anche i sogni più irrealizzabili si raggiungono se c'è comunione di intenti. La sinergia pubblico-privato, che ha permesso di sbloccare l'impasse che da decenni faceva sì che lo stadio fosse ridotto a un manto spelacchiato e a una mastodontica singola tribuna, se rimessa in moto potrebbe portare a nuovi risultati. E su questo bisognerà insistere memori anche del fatto che il vicino palasport dopo l'abbandono del Veroli basket del campionato di serie A2 sembrava destinata a rimanere una cattedrale nel deserto.
Se non c'è l'impianto non si possono avere squadre di vertice, ma al contrario se c'è l'impianto si deve puntare a squadre di vertice e a kermesse che possano attirare il grande pubblico. Con eventi anche non sportivi, come concerti e spettacoli teatrali che sono stati e saranno ospitati al palasport. Chiusa l'era del Veroli basket il testimone è passato ad altre società: ci proveranno i cestisti della Scuba Frosinone come anche i pallavolisti del Sora di A2 a riempire gli spalti del palasport. Che ospita pure importanti kermesse di scherma o di danza. Stesso discorso per la piscina del nuoto, che oltre ai corsi e alla pallanuoto, grazie a concentramenti, finali e spareggi vari ha portato tante realtà ad esibirsi nelle acque frusinati. Da lunedì con la Cremonese, dunque, inizia una nuova era. Anelata da tanti che ora si siederanno sugli spalti ad ammirare uno spettacolo, che non sarà necessariamente solo quello offerto dagli undici che scenderanno in campo. È lecito attendersi che in molti saranno su quelle tribune anche per curiosità, per vedere com'è fatto il Benito Stirpe, e cosa si prova a entrare in uno stadio da serie A. Sperando che, fra qualche mese, sul prato sgambetteranno anche atleti di formazione di serie A. Significherà che la prima scommessa è vinta. Quella di riportare nella massima serie il club canarino sulle ali dell'entusiasmo del nuovo stadio. E, come si dice, l'appetito vien mangiando. Chissà se, in futuro, lo stadio potrebbe fornire nuovi e inaspettati trionfi.
Edizione digitale
I più recenti