01.09.2017 - 15:09
Davide Zappacosta con la maglia della Nazionale
Davide ha un sogno: fare il calciatore. Come molti suoi coetanei, del resto. Corre, suda e si diverte sul campo di Sora, la sua città, immaginando i grandi stadi italiani e d'Europa. Ha buona gamba e buon senso tattico. Ascolta i consigli dei più grandi, dei suoi allenatori. Da Sergio Maltese, Ciro Iafrate e Antonio Tersigni, passando per Bruno Giustini e arrivando al papà Roberto. Immagazzina i suggerimenti e migliora, ogni giorno di più. Rispetto agli altri, però, ha un vantaggio: quello del talento. Corre, suda e si diverte anche tra i più grandi quando, sotto la guida tecnica di Sandro Grossi, esordisce tra i professionisti con la maglia dell'Isola Liri (Serie C2 contro il Melfi allo stadio "Nazareth" il 2 maggio 2010). Segna la sua prima rete l'annata successiva in occasione del match Isola Liri-Campobasso: 1-0 (3 maggio 2010).
Davide ha un altro passo. Se ne accorgono a Bergamo. E arriva il calcio che conta: Avellino, Atalanta e, storia recente, il Torino. Poi la Nazionale. E, adesso, il Chelsea di Antonio Conte. La Premier, la musica della Champions League…
«Sono orgoglioso del percorso fatto da mio figlio - ci racconta papà Roberto - Davide è partito dal basso e, con il sacrificio, è riuscito a raggiungere traguardi prestigiosi. La sua è una favola: il lavoro e la forza di volontà pagano. Nella sua carriera ha dovuto sempre dimostrare e lo ha fatto nella maniera migliore. C'è grande soddisfazione».
Davide Zappacosta, terzino destro classe 1992, ha raggiunto il gotha del calcio dopo una lunga trafila.
«Davide è un ragazzo tranquillo. Non ha mai avuto "grilli per la testa", ma si è concentrato sul lavoro. La sua mentalità, nonostante il successo raggiunto, non è cambiata. Sora ed Isola del Liri sono state le prime tappe: un trampolino di lancio verso mete importanti».
La gioia dell'esordio tra i professionisti, quello in Serie A (Atalanta-Hellas Verona: 0-0, 31 agosto 2014), il primo gol e, quelle volte, con la maglia della Nazionale. Grazie a prestazione di alto livello Davide Zappacosta si è guadagnato la stima del selezionatore Antonio Conte prima (lo aveva inserito nella lista dei trenta giocatori pre-convocati per l'Europeo 2016 e, infine, aggregato ai ventitré convocati come riserva) e di Gian Piero Ventura poi. Con lui ha esordito con l'Italia in occasione del match con il Liechtstein vinto per quattro a zero (Vaduz, 12 novembre 2016).
«Ho provato una gioia incredibile - dice papà Roberto, oggi collaboratore del Sora di Antonio Tersigni, club pronto per il prossimo campionato di Promozione - Vedere Davide con la maglia della Nazionale italiana è stato davvero molto bello. Un giusto premio ai suoi anni di sacrificio».
Oggi Davide è pronto per una nuova avventura. Quella in Inghilterra. Quella in Blues.
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