Spazio satira
Stellone: «Retrocessi a testa alta e tra gli applausi dei tifosi»
09.05.2016 - 14:34
La tifoseria canarina non finisce di stupire mai in un mondo, quello del calcio, che purtroppo stenta a liberarsi di tutti quei lacci che gli hanno stretto attorno al punto di soffocarlo. Ieri pomeriggio è riuscita perfino a trascinare tecnico e squadra ospiti sotto la propria curva per ricevere applausi e apprezzamenti genuini e, diciamolo pure, meritati. Eusebio Di Francesco è rimasto affascinato e, siccome il tecnico è persona di calcio, quello pulito, lo ha ripetutamente evidenziato nel corso della conferenza stampa.
Ma torniamo ai tifosi: hanno fatto festa alla squadra retrocessa in un pomeriggio in cui l'amarezza e la delusione avrebbero potuto prendere il sopravvento. Come in quel 21 maggio di cinque anni fa quando, ancora una volta il Sassuolo di mister Mandelli, vinse al Comunale e mandò i canarini in Prima Divisione. Allora i fischi furono più degli applausi, questi ultimi tutti per il presidente Stirpe. Ieri pomeriggio, atmosfera diversa e di speranza per il futuro più prossimo.
Il patron del Frosinone ha ascoltato l'accorato appello lanciato da tutti quei tifosi “Riproviamoci tutti insieme” e, sicuramente, l'ha fatto proprio. Soprattutto non può andare disperso quel patrimonio di valori morali, tecnici ed agonistici che società, tecnico, squadra e tifoseria sono riusciti a costruire nel corso degli anni con tante battaglie vinte ed anche con quelle perse, che sono, poi, quelle che ti fortificano dentro e ti fanno accrescere il senso di appartenenza.
In conferenza stampa Roberto Stellone si è presentato in punta di piedi e con il volto in cui potevi leggere ancora le forti emozioni, vissute dopo il triplice fischio dell'arbitro Cervellera.
«Quegli applausi mi hanno commosso - ha dichiarato con tono convinto - al punto che sono fiero di aver fatto parte di questo gruppo di ragazzi, di questa società che ringrazio insieme al mio staff. Ma il mio grazie, parimenti sentito, lo invio ai tifosi. Scene come quelle che abbiamo vissuto pochi minuti fa difficilmente si vedono sugli altri campi di gioco. Ai ragazzi ho soltanto detto di stare tranquilli perché il Frosinone è retrocesso a testa alta».
Come tecnico di una squadra retrocessa hai rimpianti?
«Sicuramente. Solo chi vince non li ha e noi possiamo, purtroppo, dire di averli. Abbiamo subìto torti arbitrali sempre, dal primo turno di campionato, e anche la sfortuna ci ha spesso voltato le spalle. Anche oggi. Meritavamo di vincere la partita perchè abbiamo creato più occasioni da rete del Sassuolo, come tante altre volte, e invece siamo qui a parlare di retrocessione».
Perchè il Frosinone è retrocesso? Quali i fattori principali?
«Ne ho già indicati due: i torti arbitrali e la sfortuna. Aggiungerei l'esperienza, ne avremmo dovuto avere in dose maggiore. Però insisto nel dire che tutti questi ragazzi hanno sempre sputato sangue in campo. Ci davano per spacciati prima dell'inizio di campionato, a gennaio hanno rincarato la dose, hanno aggiunto che avremmo fatto si e no qualche punto ed, invece, ce la siamo giocata fino alla penultima giornata di campionato. Ci sono mancati quattro o cinque punti, anche io forse ho sbagliato qualche formazione ma chi non commette errori in una partita di calcio?».
Quale è ora il futuro di Roberto Stellone?
«Finora ho pensato soltanto alle partite di campionato e alla salvezza. Quindi non posso rispondere. Ovviamente ne parleremo a giorni con la società».
È difficile scrivere un articolo nel giorno in cui la squadra che hai sempre seguito viene retrocessa. Se ripensi a tutte le partite che ha giocato finora, e sono ben 37, un rimpianto lo hai eccome: ed è quello che, purtroppo, non hai potuto vedere giocare mai il Frosinone in undici contro undici. Fatte poche eccezioni. Arbitri e sfortuna, purtroppo, ci hanno messo sempre lo zampino. Fino a farti retrocedere!
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