Spazio satira
Chievo-Frosinone. Matteo Ciofani preferisce il silenzio
21.04.2016 - 13:16
Sconfitta a dir poco dolorosa per il Frosinone in quel di Verona. Dopo la vittoria contro l'Hellas maturata domenica scorsa alla squadra di Roberto Stellone non riesce il bis ma, va detto, è difficile addebitare tante colpe ai calciatori canarini. Trovarsi in inferiorità numerica dopo diciassette minuti di gioco e addirittura in nove uomini ad inizio ripresa non consente, ovviamente, di giocare ad armi pari. Se poi i due cartellini rossi arrivano per decisioni quantomeno discutibili, allora anche a livello nervoso è difficile trovare le forze per arrivare al triplice fischio finale.
Nella mixed zone dello stadio “Bentegodi”, infatti, i calciatori del Frosinone hanno fatto molta fatica a rilasciare dichiarazioni: «Essendo un tesserato non me la sento di commentare quanto accaduto - ha detto il difensore Matteo Ciofani. - Non posso giudicare gli episodi».
Il terzino destro canarino è stato uno dei migliori in campo per i ciociari soprattutto nella prima frazione quando, in parità numerica, ha macinato chilometri sulla fascia di competenza trovando anche l'assist per la rete del momentaneo vantaggio realizzata dal fratello Daniel: «Dal punto di vista fisico - ha proseguito il numero 13 del Frosinone - non possiamo stare male perchè la partita è praticamente finita dopo tre minuti della seconda frazione. A livello mentale è ovvio che siamo molto delusi per come è arrivata questa sconfitta, ma dobbiamo trasferire questa delusione in rabbia per fare nostro il confronto con il Palermo».
Domenica, infatti, al “Comunale” arriverà la squadra rosanero di mister Ballardini che, al momento, si trova ad un solo punto dai canarini, avendo sprecato ieri un'occasione importante nel match pareggiato tra le mura amiche contro l'Atalanta: «Ora vediamo come si comporta il Carpi (in campo stasera con il Milan ndr) - ha concluso Matteo Ciofani. - Poi tutta la concentrazione sullo scontro diretto di domenica prossima dove non possiamo assolutamente permetterci di sbagliare».
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