«A perdere la vita - ricorda Piero Bartolomucci, referente dell'Associazione nazionale vittime delle marocchinate di Pastena - furono Rosa Zomparelli, Antonio Chiaro, Vincenzo Chiaro e Giovannantonio Colapietro. Una semplice famiglia di pastori uccisa dalle truppe marocchine perché accusata di non averli avvisati della presenza delle truppe tedesche in ritirata. A poca distanza da quel luogo, nelle stesse ore perdeva la vita un altro nostro concittadino, Giovanni Petrucci, ucciso sempre dalle truppe marocchine mentre cercava di difendere la sorella dallo stupro. Nel maggio del 1944 donne, uomini e bambini subirono indicevoli violenze».

«Il presidente dell'Anvm, Emiliano Ciotti, nel corso degli anni ha raccolto numerosi documenti e denunce di tali violenze - aggiunge Bartolomucci - Fra queste la denuncia di una nostra concittadina che fu abusata carnalmente da ben quindici soldati marocchini, che la ridussero in fin di vita e che portò i segni fisici e mentali di tali violenze fino alla fine dei suoi giorni. Senza dimenticare che il giorno successivo all'eccidio di Pietra La Spina si consumò lo stupro nei confronti di sei nostre concittadine che si erano rifugiate all'interno della chiesetta della Madonna delle Macchie». All'evento, con la messa celebrata da padre Luigi Donati, hanno partecipato oltre al presidente Ciotti, l'ex sindaco di Pastena Arturo Gnesi che dal 2012 ha sempre portato avanti questa celebrazione, i consiglieri di minoranza Gaetano Di Mascolo, Attanasio Di Domenico e Mario Parisi.