Hanno sciolto la prognosi e previsto un decorso ospedaliero di novanta giorni i medici dell'ospedale San Camillo di Roma che da dieci giorni tengono sotto osservazione Danilo Carlini, il trentunenne di Ceccano coinvolto nel drammatico incidente stradale di via della Segheria a Latina costato la vita alla fidanzata di 27anni, Gina Turriziani Colonna.

Il ragazzo era stato dichiarato fuori pericolo già nei giorni seguenti al suo ricovero, ma le sue condizioni di salute avevano comunque richiesto la terapia intensiva. Ora che si sta ristabilendo, Polizia locale e Procura di Latina programmano il suo interrogatorio: dovrà riferire in merito alla dinamica, visto che il giorno dell'incidente era intubato e non ha potuto rendere la propria versione dei fatti. Lo aveva fatto il conducente dell'altro veicolo, una Fiat 500L, illustrando però una dinamica che non coincide con la ricostruzione fatta dagli agenti della municipale. Per questo motivo, proprio per fugare ogni dubbio in proposito, il sostituto procuratore che segue il caso, Giuseppe Miliano, ha nominato un consulente tecnico.

I primi accertamenti sembra sostengano proprio la tesi della Polizia locale, ovvero un concorso di responsabilità all'origine dello scontro avvenuto poco prima delle tredici di domenica 2 luglio. Vale a dire l'ipotesi che la Mito, sulla quale viaggiavano la vittima e il fidanzato, percorresse la strada principale (via della Segheria) ma forse a velocità eccessiva, quindi che la 500L arrivava da una strada secondaria (via Piscina Scura) a velocità più moderata ma senza concedere la precedenza. Un quadro, quello delineato dai rilievi, che ha portato all'iscrizione di entrambi i conducenti delle vetture coinvolte nel tragico schianto sul registro degli indagati per omicidio stradale. Determinante ai fini delle indagini sarà comunque il tracciato registrato dal rilevatore satellitare della Fiat, già acquisito dalla Polizia locale e sottoposto al vaglio del perito nominato dalla Procura.