Un valore commerciale di migliaia di euro. «Appena arrivata alla stalla – dice sconsolata Marzia Molinari - mi sono resa subito conto che avevano rubato, ed ho chiamato immediatamente i carabinieri. Il furto segue di poco il sequestro da parte della Forestale di un capannone, finanziato dal parco dei Monti Simbruini, dal quale avevo ottenuto anche il nulla posta, ma mancante però di quello paesaggistico che non pensavo servisse. Un brutto periodo ma già da oggi rimboccandomi le maniche, ripartirò. Questa è la mia vita e voglio, malgrado tutto, e finché avrò la forza e la determinazione continuare a farla insieme alle mie capre che sono come figlie per me. La mia momentanea amarezza e sconforto deve far spazio alla voglia di ricominciare o meglio di non fermarsi. Avevo in mente di installare una telecamera e il potenziamento dell’illuminazione, ma ogni cosa se pur progettata necessita di fondi che adesso avevo destinato alla realizzazione del capannone, per altro bloccato!». Una brutta vicenda che dimostra come sia difficile vivere e fare attività nel nord Ciociaria. Eppure basterebbe poco per rendere più sicure queste zone come installare (lo avevamo proposto all’indomani dell’ennesimo furto all’impresa di materiali edili “Edil Simbruina”) telecamere sulla provinciale che da Trevi porta agli Altipiani, unica via di fuga per quanti programmano furti in queste zone. Evidentemente si pensa che non ci sia seguito all’ultimo furto ed invece no. A rimetterci gente che investe per realizzare qualcosa che dà lustro al territorio.