Nell'attesa che il Calcio esca dalla situazione di stallo in cui è precipitato dopo la sospensione dell'attività agonistica decisa dal governo, l'assemblea della Serie B è tornata a riunirsi in video conferenza, sotto la presidenza di Mauro Balata, qualche ora dopo la conclusione del vertice che il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha avuto con tutte le componenti (Figc, Leghe e associazioni calciatori, allenatori e medici sportivi). Il presidente Balata ha avuto così l'occasione di relazionare i responsabili delle venti società affiliate circa gli esiti del summit che, come ormai si sa, si è concluso con un nulla di fatto e con l'arrive derci ai prossimi giorni.

Per conoscere le decisioni del Governo in merito ai tempi e alle modalità della ripresa dell'attività agonistica e più in particolare del campionato. Comunque, è stata anche l'occasione per ribadire, da parte del responsabile della Lega di B, la necessità di portare a conclusione la stagione con la ripartenza del campionato nella più assoluta tutela della salute di tutti, dai giocatori allo staff tecnico e dai dirigenti ai magazzinieri, e nel pieno rispetto di tutte le regole vigenti. Con la precisazione che il Protocollo, preparato dalla Commissione medico-scientifica della Figc per ripartire con la disputa delle gare ancora da disputare, è di difficile attuazione. Anche perchè richiederebbe l'esborso da parte delle società di importi economici sostanziosi.

Considerata la fumata grigia del vertice con il Ministro Spadafora, l'assemblea con voto unanime ha dato incarico al presidente Balata di tornare all'attacco per convincere la Federazione e la Lega di Serie A al rispetto degli accordi sottoscritti con la Lega di Serie B quando nel 2009 i due organismi calcistici si diviseroper intraprendere ciascuno il proprio percorso. Secondo quegli accordi la Lega della massima serie calcistica avrebbe dovuto trasferire alla Lega di B il 7,5 per cento degli introiti provenienti dai diritti televisivi oltre ad altri fondi di solidarietà che le società promosse debbono lasciare al campionato di B. Il trasferimento di fondi c'è stato manon nella misura decisa e inferiore dell'1,5 per cento della quota fissata.

Insomma attualmente ballerebbero circa una ventina di milioni di euro che la B è tornata a richiedere con una lettera inviata sia alla Federazione che alla Lega di serie A. È quanto si legge nel comunicato emesso al termine dell'ass emblea delle società di mercoledì scorso laddove si precisa che «all'unanimità l'Assemblea ha deciso di inviare a Lega Serie A e Federazione una lettera in cui si chiede, in continuità delle richieste già avanzate lo scorso febbraio, il rispetto degli accordi di separazione fra Serie A e B firmati nel 2009 e, inoltre, dei contributi solidaristici delle squadre promosse nella serie maggiore. Temi questi fondamentali per la sostenibilità del sistema, soprattutto se posti in relazione ai rapporti tra leghe, presenti in altri contesti europei dove si esprimono ben altri e più importanti valori».

Sull'importante argomento più volte ha dichiarato e ribadito la necessità di andare fino in fondo perché venissero onorati gli accordi del 2009 il presidente Maurizio Stirpe. Sollecitando a più riprese sia l'attuale presidente Mauro Balata, che il suo predecessore Andrea Abodi, che ha presieduto per ben tre volte consecutive la Lega di B dal 20 luglio 2010 al 6 marzo 2017. Un problema che si è protratto per undici anni e che ha sempre trovato risposte evasive da parte dei presidenti che si sono susseguiti ai vertici della Lega di Serie A. Nonostante i solleciti, insomma, il problema è stato di nuovo portato questa volta all'attenzione del presidente Paolo Del Pino, eletto alla presidenza della Lega di A a gennaio scorso. Con la speranza che l'accordo, firmato quando l'unico organismo esistente decise di dividersi in Lega di A e in Lega di B, sia finalmente onorato.