Dopo la decisione con decreto del Governo di giocare le prossime partite a porte chiuse per tutti i campionati, compreso quello cadetto, arriva la comunicazione ufficiale del Frosinone Calcio in merito ai rimborsi per gli abbonati. 

Di seguito la nota

Il Frosinone Calcio comunica che in seguito alle disposizioni fornite dalla Lega B che impongono la disputa di alcune gare in assenza di pubblico, le stesse verranno rimborsate agli abbonati.

Verrà utilizzata la seguente procedura per il rimborso di ciascuna quota partita.

La società calcolerà il rateo di ogni singola partita in relazione all'abbonamento sottoscritto per il campionato in corso.
Al termine della stagione verrà emesso un voucher pari alla somma degli importi delle singole gare giocate a porte chiuse.

Tale voucher potrà essere utilizzato come sconto sull'acquisto dell'abbonamento o dei ticket per la stagione 2020/2021 oppure sul merchandising ufficiale del Frosinone Calcio presso il Frosinone Store di Viale Olimpia.

L'emergenza sanitaria legata al Coronavirus non risparmia lo sport e gli eventi. Adesso è ufficiale, dopo una lunga attesa, ore di confusione e perplessità, è arrivato il Decreto del Governo. E parla chiaro. Tutte le gare di ogni campionato saranno regolarmente disputate ma a porte chiuse fino al 3 aprile. Il provvedimento, dunque, riguarda ovviamente anche la serie B e il Frosinone Calcio. Le partite interessate dalla decisione sono tre, valide, in questo caso per la 28esima, la 29esima e la 30esima giornata, per cui l'undici di Nesta giocherà senza pubblico i seguenti match:
- Frosinone vs Cremonese il 7 marzo;
- Trapani vs Frosinone il 14 marzo;
- Frosinone vs Cittadella il 21 marzo.
Chievo vs Frosinone, in programma il 4 aprile dovrebbe - il condizionale è d'obbligo - tenersi a porte aperte. 

Il decreto:
"Sono sospesi altresì gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; resta comunque consentito, nei comuni diversi da quelli di cui all'allegato 1 al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° marzo 2020, e successive modificazioni, lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all'interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all'aperto senza la presenza di pubblico; in tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano. Lo sport di base e le attività motorie in genere, svolte all'aperto ovvero all'interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della raccomandazione di cui all'allegato 1, lettera d). All'art 4, comma 1, si può leggere: "Le disposizioni del presente decreto producono il loro effetto dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sono efficaci, salve diverse previsioni contenute nelle singole misure, fino al 3 aprile 2020".

Rebus abbonamenti Frosinone Calcio
L'assenza di appassionati e tifosi sugli spalti, però, produce un legittimo dubbio. Sono previsti rimborsi per tagliandi e abbonamenti per i match senza pubblico? Per quanto riguarda il Frosinone Calcio, sono due gli eventi da cui sono esclusi i sostenitori canarini allo 'Stirpe', quelli del 7 e del 21 marzo e va fatta subito una distinzione. Nel caso dell'ingresso singolo, il problema non si pone, in quanto la biglietteria non è stata aperta; nel caso, invece, della tessera stagionale la situazione non è ancora stata chiarita. Le ultime disposizioni sono state varate dal Consiglio dei Ministri e adesso bisogna attendere anche quanto pronuncerà la Lega, dopodichè saranno le stesse società a valutare e agire di conseguenza. Pertanto, bisognerà aspettare le prossime ore per avere un quadro più preciso, quando dovrebbe uscire un comunicato congiunto di Lega Serie A e Lega B.

Caos calendari in Serie A
In massima categoria, il calendario delle partite è diventato un vero problema. La certezza sono i rinvii delle due semifinali di Coppa Italia: le due semifinali saltate ieri ed oggi Juve-Milan e Napoli-Inter dovrebbero giocarsi il 20 maggio con la finale che verrebbe disputata prima dell'inizio della nuova stagione.

Il caos perdura dal 25esimo turno. Tra questo e quello successivo, sono state 6 le sfide procrastinate tra cui il 'derby d'Italia' tra Juventus e Inter, cui si aggiungono tutte le gare ancora da giocare. Questo dovrebbe essere, quindi, il prossimo scenario: subito i recuperi della settima di ritorno con Sampdoria-Verona sabato 7 alle 20,45, domenica 8 alle 12,30 Milan-Genoa, alle 15 Parma-Spal e Sassuolo-Brescia, alle 18 Udinese-Fiorentina e alle 20,45 Juve-Inter. Poi il campionato slitterà di una giornata, con un'infrasettimanale aggiuntiva il 13 maggio. Tre partite del sesto turno, Torino-Parma, Verona-Cagliari e Atalanta-Sassuolo, saranno programmate mercoledì 18 marzo. Resta senza data Inter-Samp in quanto i nerazzurri, al momento, non hanno 'spazio utile' per inserire il recupero. 

Il monito di Codacons sui rimborsi
Acclarato il divieto di presenza agli eventi sportivi, il Codacons lancia un monito alle società: tutti i biglietti e gli abbonamenti allo stadio andranno rimborsati ai tifosi, o scatterà una maxi-class action a tutela dei diritti degli utenti.

"E' evidente che, in caso di limitazioni al pubblico per gli incontri calcistici, chi ha in mano biglietti e abbonamenti ha diritto al rimborso, al pari di quanto sta avvenendo per biglietti aerei e pacchetti vacanza non usufruiti a casa del coronavirus – afferma il presidente Carlo Rienzi – In particolare le società dovranno restituire agli utenti la parte di abbonamento allo stadio non goduta, proporzionale al numero di partite disputate a porte chiuse, e rimborsare integralmente i singoli biglietti, considerato che a fronte di un pagamento da parte dei consumatori non sarà resa la controprestazione oggetto del contratto".

"Se le società calcistiche rifiuteranno di disporre rimborsi in favore dei tifosi, scatterà nei loro confronti una maxi-class action promossa dal Codacons per conto di migliaia di utenti danneggiati nei loro diritti fondamentali" – conclude Rienzi.

di: Cristina Lucarelli