La vittoria arrivata a due minuti dallo scadere della gara di lunedì sera allo "Stirpe" contro il Livorno grazie al calcio di rigore trasformato da Ciano, ha permesso al Frosinone non solo di tornare a quel successo che mancava da quasi due mesi (1° settembre in casa contro l'Ascoli), ma soprattutto di guadagnare tre punti di fondamentale importanza sia per la classifica che per il morale della truppa di Nesta. Ma al di là della vittoria finale, a nostro modesto modo di vedere più che meritata da parte di Brighenti e compagni, è soprattutto la prestazione generale dei canarini sulla quale riteniamo giusto soffermarci. Per la seconda volta da inizio stagione, l'allenatore dei canarini ha deciso di mandare in campo una squadra con modulo 3-5-2 (era accaduto nella prima mezz'ora di Salerno fino all'espulsione di Gori) anzichè con il 4-3-1-2 che aveva accompagnato i ciociari in tutto il pre campionato, Coppa Italia e le prime sei giornate di campionato, e i risultati positivi si sono visti.

Certo, nel calcio la differenza la fa l'atteggiamento e non il modulo, ma l'impressione è quella che con il 3-5-2 il Frosinone si trova molto più a suo agio. Perché, come ripetuto in tempi non sospetti, la qualità di alcuni giocatori, che compongono la rosa canarina, non è così eccelsa da potere a tutti i costi voler fare sempre la partita e gestirla con un palleggio continuo oquasi. Molto meglio essere quadrati nella fase difensiva, non correre rischi nel non possesso e poi, quando possibile, provare a "fare male" all'avversario. E questo è quanto accaduto con il 3-5-2, sia nella prima mezz'ora di Salerno che per tutta la gara di lunedì sera. A parte una conclusione dal limite di Gasbarro a inizio partita, Bardi è rimasto praticamente inoperoso, mentre di contro il Frosinone può rammaricarsi per un gol fallito in maniera clamorosa da Ciano, un incrocio dei pali colpito da Capuano, il calcio di rigore sbagliato da Dionisi e almeno un altro paio di opportunità, anche se meno eclatanti delle altre tre. E in B è così che bisogna fare. Per questo la prestazione contro il Livorno, al di là del risultato finale, va archiviata in maniera positiva e dalla stessa è fondamentale ripartire. Perché una volta aggiustata la fase difensiva, e guarda caso per la prima volta dopo sette giornate la porta dei ciociari è rimasta immacolata, allora tutto il resto viene da sè.

Ora devono sbloccarsi le punte
A questo punto per poter avere una ulteriore e fondamentale crescita, serve assolutamente che comincino a sbloccarsi gli attaccanti. Perché per una squadra che punta all'obiettivo minimo dei play off, non può esistere che, dopo i primi otto turni, nessuna delle punte è mai andata a segno se non su calcio di rigore. Ed è soprattutto su questo aspetto che Nesta e i suoi collaboratori sono chiamati a lavorare in maniera particolare. Sicuramente la batteria di attaccanti a loro disposizione non è composta da veri e propri bomber di razza, se si escludono Dionisi e Ciano che più di una volta nella loro carriera hanno chiuso le stagioni in doppia cifra, ma qualcosa in più tutti i componenti del reparto avanzato possono comunque darla. In particolare Novakovich, che deve ancora entrare al meglio nei meccanismi di gioco sia in considerazione della giovane età chedel fattodi essere straniero e arrivato alla corte di Nesta a preparazione già svolta. Ma anche Ciano, che ha ampi margini di miglioramento, così come Dionisi che bisognerebbe sostenere ricordando cosa ha dato al Frosinone in tanti anni di maglia canarina. E invece qualcuno lo contesta.