Così come era accaduto otto giorni prima con il Venezia, anche nella partita dello "Stirpe" contro il Cosenza, il Frosinone non è riuscito ad andare oltre la divisione della posta in palio. Se a tutto ciò aggiungiamo che prima della sfida contro i lagunari l'undici di Nesta era stato sconfitto a Chiavari dall'Entella e martedì scorso nel turno infrasettimanale a Perugia, diventa logico e naturale parlare di crisi di risultati in casa giallazzurra. Due punti ottenuti nelle ultime quattro gare sono davvero pochi per una squadra partita con l'obiettivo minimo (tra l'altro confermato dal responsabile dell'Are a Tecnica Ernesto Salvini nella sua conferenza di giovedì) di un posto nei play off per salire in Serie A, e che ora si trova a occupare una posizione prossima alla zona play out.
Ma da dove scaturiscono tutte queste difficoltà oggettive che il Frosinone sta incontrando? Per quanto ci riguarda, riteniamo che in buona parte possa dipendere dalla scarsa qualità di diversi componenti della rosa di squadra di questa stagione.
Perchè per calciatori che non danno del tutto il "tu" al pallone, un conto è stare lì coperti, giocare in particolare la fase di non possesso e poi agire di rimessa, e un altro è voler comandaresempre ecomunquela partita con il palleggio, costruire la manovra dal basso e arrivare alla conclusione tramite il gioco. Questo può accadere soltanto se una squadra può contare su tutti elementi dai piedi "delicati". E non è il caso del Frosinone di quest'anno. Per questo riteniamo che Nesta e i suoi collaboratori dovrebbero provare a impostare le gare partendo più dalle caratteristiche dei calciatori a loro disposizione, che da un'idea di gioco che alla resa dei conti non coincide con le capacità dei giocatori stessi.
E poi c'è la sterlità in attacco
Se a tutto ciò aggiungiamo che in quelle rare occasioni in cui il Frosinone riesce a creare palle gol, e non ci riferiamo chiaramente a quelle da palla inattiva, in attacco i giallazzurri mancano di veri e propri stoccatori, ecco che si arriva a un altro dei motivi che fin qui hanno condizionato la partenza negativa in campionato della squadra di Nesta. Cinque soltanto i gol messi a segno, di cui due su calcio di rigore, altri due ad operadi un centrocampista, Paganini, e l'ultimo siglato da un difensore, Capuano, e da palla inattiva. Citro e Trotta non hanno mai dimostrato grande affinità con il gol (entrambi in una sola stagione su tutte quelle giocate sono riusciti ad andare in doppia cifra), Novakovich ha bisogno di tempo per ambientarsi, mentre l'unico giocatore nella mini rosa degli attaccanti che i gol li ha sempre segnati, soprattutto in maglia giallazzurra, Dionisi, dovrà stare fuori chissà ancora per quanto tempo.
Ma anche tanta sfortuna
Difficoltà oggettiva nel mettere in pratica i dettami tattici di Nesta, mancanza di uomini gol, ma anche tanta sfortuna in queste prime giornate di campionato per la compagine ciociara. Basta pensare al rigore fallito da Ciano a Chiavari o alla traversadi Paganininei minuti di recupero contro il Venezia, per arrivare all'incrocio dei pali colpito da Tribuzzi sabato pomeriggio contro il Cosenza. Tre episodi che da soli potevano valere cinque punti se non addirittura sette. E allora sì che staremmo qui a parlare di un altro Frosinone.
Da oggi testa alla Salernitana
A Nesta e i suoi collaboratori il compito di rimediare a questa partenza ad handicap, a cominciare dalla partita in programma domenica prossima in casa della Salernitana.Unasfidaper laqualeilFrosinone dovrà fare a meno del suo uomo più in forma,Paganini, che verrà squalificato, oltre ai soli Szyminski e Dionisi. Da valutare, infine, le condizioni di Maiello e Bardi.