Sulla terza partita in trasferta del Frosinone di Alessandro Nesta, conclusasi con la terza battuta d'arresto stendiamoci subito un velo pietoso. Sconfitta brutta come la partita dei canarini che, a fine gara, si sono visti girare di spalle i propri supporter quando sono andati sotto il settore che li ospitava a raccogliere ovviamente fischi. E non poteva essere diversamente perché anche nel calcio si raccoglie per quello che uno semina. E da quello seminato al Renato Curi nel corso dei due tempi non poteva nascere niente di meglio di un'altra deludente battuta d'arresto.

Questa premessa ci sembra doverosa perchè non è giusto dare alibi ad una squadra che troppo poco, per non dire nulla, ha costruito durante la gara per finirla con un risultato migliore. Insomma vogliamo dire dell'episodio che si è verificato al 28' della ripresa quando l'arbitro Abbattista non ha rilevato nell'intervento di Falasco su Ciano gli estremi del calcio di rigore, per noi più evidente dei due falli commessi dai canarini in occasione dei penalty che l'arbitro aveva concesso ai padroni di casa. Si era sul risultato di 2 a 1 e se Abbattista lo avesse concesso e il Frosinone lo avesse trasformato la partita a 17 minuti dal termine si sarebbe riequilibrata. Ma non è stato così e il Perugia l'ha vinta perchè in campo c'è stato molto di più del Frosinone.

Lo stesso tecnico non è stato tenero con la sua squadra anche se bisogna dire che alcune scelte fatte ci trovano affatto convinti. «Non riesco a spiegarmi - ha dichiarato in sala stampa - perchè dobbiamo sempre regalare molto alla squadra avversaria. Dopo la rete di Luca Paganini, dovevamo gestire meglio la gara, magari cercando di palleggiare e di guadagnare campo, evitando di farci rinchiudere nella nostra area di rigore. Non riuscendo a ripartire abbiamo agevolato il compito del Perugia. E sono venuti i due episodi che hanno ribaltato il risultato». Insomma dopo la rete del momentaneo vantaggio c'è stato in campo soltanto il Perugia».

Il discorso del tecnico è finito anche sulla scarsa personalità che la sua squadra ha avuto. La colpa è soltanto dei canarini? «Dobbiamo averne di più - ha aggiunto nella gestione della palla, senza buttarla via e consegnarla agli avversari. Per ovviarvi abbiamo anche cambiato modulo passando a cinque in difesa ma le cose non sono cambiate». Si possono trovare sbocchi positivi all'attuale rendimento negativo della squadra che allena? «Ovviamente alcune cose non vanno. Perciò bisogna crescere in fretta».

Ai tifosi che può dire? «Dico che mi dispiace per la sconfitta». Notizie su Bardi? «Sta facendo la tac ma mi dicono che sta abbastanza bene». Fin qui il dopo gara. Che presenta un altro aspetto molto preoccupante. Il Frosinone, dopo cinque turni di gara è al quintultimo posto in classifica.