ì è vero. Quando lunedì sera ci siamo seduti nella tribuna stampa della "Dacia Arena", lo abbiamo fatto con una convinzione, che sfiorava la certezza: il Frosinone avrebbe esordito nel nuovo campionato di B con un bel successo. E non abbiamo in alcun modo perso la speranza che questo potesse accadere, nemmeno quando le squadre sono rientrate negli spogliatoi a fine primo tempo con il Pordenone avanti per 1 a 0.

Già, perché in quei primi quarantacinque minuti non si sarà visto il Frosinone che giustamente pretende Nesta, ma comunque una squadra che era riuscita a creare quattro limpide occasioni da rete subendo di contro un solo tiro nello specchio della porta di Bardi. Poi sono arrivate le due distrazioni di inizio ripresa e lì i canarini sono completamenti usciti dal campo, mostrando probabilmente il massimo dei limiti in ogni singolo reparto.

E così, alla resa dei conti, è arrivata una sconfitta brutta e pesante, ma che va analizzata con lucidità (a differenza di chi, seduto comodamente in poltrona a casa, aspetta il fischio finale per sparare a zero sui social) senza fare drammi. Il Frosinone non è una squadra in grado di "ammazzare" il campionato come qualcuno aveva potuto credere dopo le nette e meritate vittorie di Coppa Italia, ma nemmeno una formazione "scarsa", che rischia di dover lottare per salvarsi come qualcuno ha ipotizzato dopo la sconfitta della "Dacia Arena".

Il Frosinone è una buona squadra, che innanzitutto deve tornare a calarsi mentalmente nella categoria, e quindi capire che in Serie B prima che con il gioco le partite si vincono con la grinta, la determinazione e la cattiveria agonistica, e poi rendersi conto che in attacco c'è assoluto bisogno di uno o addirittura due rinforzi. Con tutto il rispetto per le attuali punte del Frosinone, in avanti questa rosa canarina manca di un calciatore forte fisicamente e in grado di saper tenere palla e far salire la squadra.

Perché Nesta avrà certamente ragione quando riferendosi alla prestazione contro il Pordenone parla di giro palla difensivo lento e centrocampisti che sono andati a corrente molto alternata, ma è altrettanto vero che nelle occasioni in cui per i motivi sopra citati non riesci di conseguenza a proporre quello che consideri il tuo gioco ideale, allora l'alternativa più logica diventa scavalcare la linea mediana giocando lungo sulla prima punta. E questo l'attuale Frosinone non potrà mai farlo. E non perché non c'è più Ciofani, ma perché attualmente in rosa non esiste un calciatore con caratteristiche che possono quantomeno avvicinarsi a quelle di Ciofani.

E allora, da una parte ci aspettiamo che la società risolva questo problema al più presto (anche perché lunedì prossimo si chiude il mercato), mentre dall'altra che la partita della "Dacia Arena" sia servita per ricordare a chi solo poco più di un anno fa questo campionato lo ha vinto, con che spirito vanno interpretate le partite in Serie B.