Ci si aspetta tanto da lui. E lui non vede l'ora di rispondere sul campo. Troppo tempo fuori "dai giochi", non certo per suo volere, per non avere una voglia matta di tornare ad essere quel trascinatore che è sempre stato. Federico Dionisi si prepara all'ennesimo campionato con la maglia giallazzurra sulle spalle, con ancora più determinazione e grinta di quella che ha sempre messo sul rettangolo di gioco nei suoi anni con il Frosinone. Ci sono da cancellare due stagioni che Dionisi avrebbe desiderato vivere in maniera ben diversa. Soprattutto la prima, condizionata dai gravi problemi di salute della sua adorata mamma. Poi lo scorso campionato e quella maledetta rottura del collaterale del ginocchio sinistro nella gara di Coppa Italia a Benevento contro il Sud Tirol. Ora che finalmente quel grave infortunio era del tutto superato, è arrivato il problema accusato nella prima amichevole di Amatrice (al polpaccio sinistro), che l'attaccante sta curando e dal quale sta provando a recuperare nel più breve tempo possibile.
«È ancora questione di qualche giorno dice prima di poter tornare a lavorare con il resto della squadra. Sicuramente avrei fatto volentieri a meno di questo fastidio al polpaccio, ma sono cose che in un periodo di preparazione possono succedere».
Pensi che finalmente quest'anno si rivedrà il vero Dionisi?
«Quello che posso affermare con certezza è che da parte del sottoscritto c'è tutta la voglia e l'entusiasmo per ripartire nel migliore dei modi».
In vista della nuova stagione possiamo dire che Dionisi ha già un obiettivo ben fissato in testa?
«Sicuramente il ritorno in Serie A. Questa è l'unica cosa che voglio. A livello personale? Sai che fare gol mi interessa in maniera relativa di fronte a quello che è il risultato di squadra».
Questo clima di incertezza, che senza nascondersi regna in questo momento e dettato chiaramente da possibili partenze e conseguenti arrivi, intacca in qualche modo il vostro umore?
«Indubbiamente si tratta di un fattore. Nonostante ci conosciamo da anni e c'è il massimo della sintonia tra di noi, è chiaro che in qualche modo comunque destabilizza».
Cosa speri che accada in tal senso da qui alla chiusura del mercato?
«Egoisticamente parlando, spero che il gruppo resti quello che è ora e tutti insieme possiamo lottare per tornare nella massima serie. Ma allo stesso tempo capisco anche quelle che possono essere le ambizioni di qualche compagno e sarei pronto ad accettare qualsiasi sua decisione».
Se la rosa del Frosinone restasse così come è al momento, secondo te dove può arrivare?
«Pur sapendo che la Serie B è un campionato difficilissimo, non ho problemi ad ammettere che questa squadra, cosìcome è oggi,può tranquillamente ambire a traguardi imp or tanti».
Cosa ti chiede a livello tattico Nesta di diverso da quello che hanno preteso da te i vari Stellone, Marino, Longo e Baroni?
«Un allenatore indubbiamente molto propositivo. Da questo punto di vista piuttosto vicino a Marino. Ha tante idee in fase di costruzione del gioco. Dal punto di vista personale, giocando comunque in avanti con le due punte, quello che pretende dal sottoscritto e dai miei compagni che ricoprono lo stesso ruolo, non è poi tanto diverso dal solito».
A differenza di altre stagioni, questa ormai alle porte non sembra avere sulla carta una squadra in grado di ammazzare il campionato. Un vantaggio o uno svantaggio?
«Probabilmente Empoli e Benevento potrebbero partire con un leggero vantaggio nei confronti della altre. Ma allo stesso tempo possodire cheserestiamo conquesta rosa di squadra, anche il Frosinone non è inferiore a toscani e campani».
Per chiudere, ti senti di poter fare una promessa ai tifosi?
«Ho ancora due anni di contratto e l'intenzione di aiutare il Frosinone a tornare in Serie A».