Come spesso accaduto, la gara del Frosinone è un turbinìo frenetico di cambi in corsa, di atteggiamenti che transitano dagli attacchi di panico e giocatori quasi smarriti, alla carica del Settimo Cavalleria, baionette sguainate verso la porta avversaria. Sarebbero serviti una gara lineare, l'approccio giusto, la gestione del ritmo. E invece il gol a freddo della Spal ha complicato i piani dei canarini. Che si sono trovati a dover rincorrere ma con una squadra "pensata" da mister Baroni per dettare benaltra strategia alla gara.

Alla fine la mancanza di uomini di corsa come Chibsah e di visione come Maiello, hanno costretto i loro sostituti a reinventarsi. L'ingresso di Sammarco ha ridato ordine, riscritto le gerarchie dei passaggi, ma non è bastato. Alla fine, tolti i legni, è stato un assalto all'arma bianca contro una Spal modello testuggine romana. Semplici si è preso la sua rivincita. Nel momento peggiore per i canarini.