Dopo l'ottima prestazione del "Ferraris" con il Genoa, coronata con un pareggio più che meritato, ottenuto giocando per oltre un'ora in inferiorità numerica, contro il Torino ci si aspettava una conferma da parte del Frosinone, quantomeno sotto il profilo dell'atteggiamento e dell'equilibrio. E, invece, i canarini hannotenuto ilcampo inmaniera più che dignitosa solo nel primo tempo. Per poi uscire dalla contesa in maniera inspiegabile. Nei secondi 45' minuti si sono invece rivisti gli errori di sempre, come in occasione delle due reti di Belotti e, soprattutto, una squadra che ha quasi dimostrato di avere paura a vincere la prima partita in stagione davanti al pubblico amico.

Nessuno, con Baroni in primis, è riuscito al termine della partita a spiegare il motivo per cui nel secondo tempo il Frosinone non ha continuato a pressare alto con i suoi esterni (nel primo tempo Molinaro e Paganini hanno sempre costretto i dirimpettai De Silvestri e Ansaldi a restare molto bassi in copertura), con i due attaccanti e Gori che andava a pressare uno dei tre centrali di difesa granati nel giro palla) e quindi non permettere al Torino di mettere in mostra tutte le sue spiccate qualità offensive.

A questo punto bisogna pensare che laverità è quella che andiamo ripetendo da inizio stagione: questa squadra ha troppi calciatori limitati per la categoria. E come tali, solo dando il 110% riescono a coprire le loro evidenti lacune. Ma è chiaro che non possono giocare oltre le loro capacità per un tempo illimitato. Ed ecco, così, che dopo una prestazione impeccabile come quella contro la Sampdoria, poi hanno regalano tre gol alla Roma, e dopo un'altra gara senza sbavature come l'altra giocata tre settimane più tardi a "Marassi" contro il Grifone e un tempo con il Torino, sono tornati a commettere gli errori di sempre. Insiti nel dna di questa squadra. Torino padrone del campo dal primo minuto della ripresa, che trova il pari al 10' con Belotti e continua ad avere il costante possesso del pallone. Baroni a quel punto inserisce Trotta e toglie Maiello. Una mossa che non siamo riusciti a spiegarci.

Perchè da quel momento il centrocampo diventa ancora più di assoluto controllo granata, e in fase d'attacco, Pinamonti sulla sinistra del tridente offensivo esce praticamente dalla partita. Ma mancando venti minuti allo scadere, non sarebbe stato più giusto rinforzare la mediana per provare a riprendersi l'inerzia della partita e magari provare solo nei minuti finali quella sorta di mossa della disperazione? Oppure, se si voleva da subito provare ad andare a pressare alto il Torino, non sarebbe stata più logica la mossa tattica provata e riprovata nel corso della settimana? Dentro Zampano per un centrocampista e Paganini alto a sinistra del tridente. In quel caso l'autore del gol avrebbe garantito le due fasi, cosa che non poteva fare Pinamonti, il neo entrato avuto l'energia per respingere dietro il fresco Aina, e sicuramente si sarebbe visto in campo un Frosinone più equilibrato, che forse non sarebbe riuscito a vincere la partita, ma forse avrebbe potuta quantomeno pareggiarla.