Che il Frosinone sarebbe uscito sconfitto dalla gara di sabato a "San Paolo" contro il Napoli, poteva essere anche messo in preventivo. Che succedesse in modo netto, altrettanto. Quello che invece ci appare inspiegabile, è la maniera in cui è arrivato il 4 a 0 contro la formazione di Ancelotti. Perché ci sono modi e modi per perdere le partite, ma quello "adottato" dai canarini sul campo dei partenopei è del tutto inspiegabile. A fine gara il tecnico dei giallazzurri ha parlato di «giusto atteggiamento da parte della squadra e risultato compromesso solo dalla rete messa a segno in apertura dal Napoli, che ha cambiato i piani tattici». Una dichiarazione che non possiamo in alcun modo condividere. Perché quella che abbiamo visto al "San Paolo" è stata una squadra senza attributi, cattiveria agonistica e spirito di sacrificio.

La gara di sabato è sembrata soltanto un'amichevole alla quale il Frosinone era stato invitato per dare la possibilità ai padroni di casa di preparare la trasferta di martedì sera a Liverpool, decisiva per il passaggio del turno di champions da parte di Insigne e compagni. Come è possibile che una squadra chiamata a lottare con le unghie e con i denti per l'obiettivo salvezza, abbia subìto la prima ammonizione a pochi minuti dello scadere, nella fattispecie con Cassata, ma solo per proteste? Perché nessuno ha mai messo la classica gamba, cosa invece avvenuta senza problemi da parte degli avversari? Perché il Frosinone in fase di possesso veniva raddoppiato, triplicato e costretto all'errore sistematico, mentre il Napoli poteva giocare la palla con una tranquillità assoluta? E non ci dicano che tutto è dipeso dalla maggiore qualità dell'avversario. Perché non c'entra nulla.

Qualcuno potrebbe obiettare che non sono queste le partite in cui il Frosinone deve costruire la salvezza. E allora della Spal che batte la Roma, e in trasferta, o il Chievo che pareggia proprio al "San Paolo", ma anche l'Udinese che "asfalta" sempre la Roma, ne vogliamo parlare? Noi siamo dell'avviso che la permanenza in Serie A passa anche attraverso le partite contro le varie Inter, Napoli o Roma. Tanto per citare tre formazioni contro le quali i canarini sono rimasti con la testa negli spogliatoi, scendendo in campo soltanto a onor di firma. Dalla trasferta in terra campana si poteva anche tornare a casa con un passivo più pesante, ma solo dopo aver gettato in campo tutto quello che si aveva dentro. Dopo aver lottato, corso e menato, dall'inizio alla fine. Solo dopo aver costretto il Napoli a dare tutto quello che aveva dentro per batterti.

E invece gli azzurri sono usciti dal campo con una vittoria facile, facile, e senza aver nemmeno sudato. A questo punto si parla di un calendario da qui alla fine del girone d'andata, meno difficoltoso di quanto non lo sia stato nell'ultimo periodo, e quindi della possibilità di conquistare quei punti fondamentali per non perdere ulteriore contatto dalla zona salvezza. Già, la zona salvezza. Intanto un'altra squadra si allontana: l'Empoli, che dopo il cambio di allenatore ha guadagnato dieci punti in quattro partite. Per fortuna resta l'Udinese con i suoi cinque punti di vantaggio neiconfronti dei giallazzurri e uno scontro diretto quasi alle porte. Ma una cosa è certa che se il 22 dicembre al Dacia Arena scenderà in campo lo stesso Frosinone visto sabato al "San Paolo", le possibilità di tornare a casa con una vittoria saranno pari allo zero. O forse meno.