Cinque volte in campo per complessivi 365' di gioco e sette volte in panchina ad aspettare la chiamata che non c'era mai stata. Ma ha avuto pazienza, anzi è aumentata la voglia di impegnarsi nelle sedute di allenamento settimanale. Stiamo parlando di Andrea Beghetto bravo e fortunato. Due aggettivi che il giovane esterno canarino ha usato nel corso della conferenza stampa di ieri mattina per descrivere l'attuale momento positivo che sta vivendo insieme ai suoi compagni di squadra con la serie dei quattro risultati utili consecutivi.

La domanda arriva spontanea: puoi spiegarci anche il perchè ti ritieni bravo e fortunato?
«Sapevo che inizialmente avrei trovato poco spazio perchè davanti ho avuto un calciatore forte ed esperto quale è Cristian Molinaro. Sono stato bravo perchè mi sono fatto trovare pronto quando il mister mi ha chiamato in formazione. Fortunato perchè sono venuti anche i risultati. Comunque, mi sono sempre impegnato negli allenamenti e ora sono pronto a dare il mio contributo per continuare a fare punti».

Sabato di fronte avrete l'Inter: come si deve affrontare?
«Sarà una gara molto difficile poichè incontreremo una delle più forti squadre del campionato. Dovremo andare lì e mettere in campo quello che riusciamo a svolgere durante gli allenamenti settimanali.
Cioèproporre quellochesappiamo fare e, pur inferiori sulla carta, provare a disputare la nostra partita».

Sarà quella della vita?
«La gara della vita siamo costretti a disputarla ogni domenica e, quindi, con il massimo impegno contro l'Inter che, venendo dalla sconfitta netta con l'Atalanta, avrà sicuramente una grande voglia di riscattarsi.
Noi dovremo fare in modo che ciò non avvenga».

Il fatto di essere in un gruppo che si sta giocando la permanenza in A, pensi sia già un motivo appagante. Insomma Beghetto come ha vissuto la prima fase di questo campionato, costretto a sedere sulla panchina?
«Il sogno di ogni bambino è di arrivare in A e di giocarci, specialmente allo stadio "Meazza". Sapevo di avere un percorso difficile e la delusione di stare in panchina in alcune partite di quelle finora disputate l'ho trasformata nella voglia di allenarmi bene. Certo che sarebbe giunto il momento buono. Così è stato e sono contento di essermi fatto trovare pronto alla chiamata del mister».

Le soste in campionato possono nascondere insidie alla ripresa. Per il Frosinone la consideri in maniera positiva?
«Lo stop del campionato è servito per ricaricare le pile in vista della gara con l'Inter. Comunque penso che non abbia interrotto il percorso di crescita, che abbiamo registrato nelle ultime partite, e credo che abbiamo ancora ampi margini per migliorare ».

Da qui a gennaio tour de force con sprint finale?
«Penso che dovremo preparare una partita per volta. In calendario ci sono da affrontare Inter e Napoli che hanno qualità superiori. E dovremo giocarci comunque le nostre carte. Ma è contro le squadre concorrenti per la salvezza che dovremo fare punti importanti».

Campbell spesso ti è avanti sulla fascia: come ti trovi in campo con lui?
«È calciatore di categoria superiore. Facile intendersi con lui perchè ha giocate che nessuno vede. All'inizio c'è stato qualche problema con la lingua, ma dopo ci siamo capiti sempre più».

Sei soddisfatto del bilancio con la maglia del Frosinone sulle spalle?
«Più che fare bilanci, preferisco pensare al futuro e, quindi, a giocare, come detto, partita dopo partita. Nel Frosinone mi trovo bene e il bilancio lo considero comunque positivo ».

Nella gara di sabato i cross potrebbero essere l'ago della bilancia ai fini del risultato?
«Dipenderà, ovviamente, dalla qualità degli stessi. Gli avversari di turno hanno Icardi, che di testa riesce a far gol al primo pallone buono che gli arriva. Noi dovremo essere altrettanto bravi a mettere nelle stesse condizioni i nostri attaccanti che sono bravi».

Cosa è il "Meazza"per un giocatore di calcio?
«Uno stadio fantastico, la Scala del calcio. Quella di sabato, con quasi settantamila spettatori sugli spalti, sarà una partita che ogni giocatore di calcio vorrebbe disputare nella sua carriera».