Mirko Gori è stato tra gli ospiti più attesi della "Giornata Internazionale per i diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza"che si è svolta a Frosinone ieri mattina al cinema teatro "Nestor " grazie al coordinamento del dottor Antonio Loreto, dirigente del settore welfare del Comune e della sua struttura (dottoresse Valeria Saiardi, Monia Morini e Simona Campagna dell'uffi cio del garante). «Da bambino il campetto della parrocchia era il mio San Siro, sabato con il Frosinone giocheremo di nuovo aSan Siro…».Con queste parole il centrocampista del Frosinone ha emozionato gli oltre 500 bambini delle scuole cittadine accorsi al Nestor. La regia della manifestazione è stata curata dall'assessore alla cultura, spettacolo e sport, Valentina Sementilli che ha moderato gli interventi del sindaco Nicola Ottaviani, del Prefetto Ignazio Portelli, del dirigente dell'ufficio scolastico Pierino Malandrucco, del dottor Jacopo Marzetti, garante per la Regione Lazio dell'infanzia e adolescenza e, appunto di Gori.

«Il mio ringraziamento va a chi ha voluto fortemente che fossi qui. Mi piace ripensare alla mia infanzia e ricordare che il mio percorso nel calcio è iniziato su una strada e poi su un prato - ha detto il mediano canarino nell'articolo pubblicato dal sito internet del Frosinone-.  A quei tempi bastavano due sassi per delimitare una porta, un pallone e poi la ricchezza del tempo da condividere insieme agli amici fino a quando le nostre madri venivano a requisirci il pallone. Oggi quello che manca sono le cose semplici di una volta. Incontrare un amico, chiacchierare, giocare e divertirsi. L'invito che mi sento di farvi è intraprendere le strade semplici, genuine. Io ricordo che la prima volta che ho giocato nel campetto della nostra chiesa mi sembrava di giocare a San Siro.

Dopo questi trascorsi qualcuno ha notato che ero bravo e ho iniziato a giocare a Tecchiena. Poi da lì ho alzato l'asticella. Il Frosinone mi ha notato. Quattro anni con le minori e quindi a 17 sono stato lontano da casa. È stato difficile ma pensavo sempre a quel famoso sogno. Ho continuato a studiare perché è giusto che così fosse. E poi sono tornato, ho vinto dei campionati con la squadra per la quale tifavo da bambino. E ho avuto la fortuna di giocare in A col Frosinone. E se oggi mi guardo indietro e ripenso a quel bambino che giocava per strada…Ricordate? Parlavo di San Siro, sabato saremo a San Siro. Ed ho realizzato un altro piccolo sogno di quel bambino che ero io…». Per Gori alla fine applausi a scena aperta e i classici selfie con i bambini.