Ci spiace, ma così come era accaduto in occasione della conferenza stampa di lunedì scorso, anche in questa occasione davvero non riusciamo a capire il senso delle dichiarazioni del presidente Maurizio Stirpe al termine della partita pareggiata domenica dal suo Frosinone contro l'Empoli. E soprattutto, non sappiamo spiegarci il suo atteggiamento così duro verso calciatori che gli hanno permesso soltanto tre mesi fa di conquistare la Serie A e altri per i quali, per sua stessa ammissione, ha avallato ogni singola scelta in estate. Perché mandare una squadra in ritiro per la quarta settimana di seguito nel mese diottobre? Non crediamo che questo sia mai accaduto nel modo del calcio.
Contro l'Empoli i canarini hanno fatto il massimo. O quasi
Anche perché, per quanto ci riguarda, non ci sentiamo in alcun modo di criticare in maniera così pesante, come ha fatto Stirpe, la prestazione della sua squadra contro i toscani. Al contrario siamo in pieno accordo con il tecnico Moreno Longo quando osserva che domenica i canarini hanno dato tutto quello che sono capaci di poter dare. O quasi. Quel quasi può essere riferito soltanto a leggeri calci di tensione che si sono visti durante la partita con l'Empoli, in particolar modo dopo che il Frosinone si è trovato in vantaggio. Ma, a nostro parere, vanno comunque giustificati, perché dopo sei sconfitte consecutive solo chi ha giocato al calcio può capire quando sia grande quella paura che ti attanaglia nel momento in cui ti rendi conto che sei vicino a vincere la tua prima partita e quindi alla possibilità di cambiare forse del tutto il canovaccio della stagione.
I limiti del Frosinone sono intrinsechi nella rosa
Per il resto parliamoci chiaro, la qualità della rosa del Frosinone è molto inferiore a quella dell'Empoli, nonostante la squadra toscana alla pari dei canarini sarà impegnata fino alla fine nella lotta salvezza. E questo perché gli arrivi dal mercato estivo non hanno per nulla rispecchiato quelle che erano invece le esigenze del tecnico Longo per rinforzare la vecchia rosa.
Non si può criticare un Capuano o uno Zampano, tanto per restare a due calciatori arrivati dall'ultimo calcio mercato e in campo domenica scorsa, perché non stanno dando quello che ci si aspettava da loro. Perché l'esperienza di entrambi in Serie A è a dir poco limitata. Il primo, nonostante la buona volontà che dimostra in ogni partita, senza andare lontano lo scorso anno è retrocesso a Crotone, mentre il secondo ha collezionato, sempre nella passata stagione, solo sei presenze a Udine (da gennaio a giugno). Ossia in una squadra che si è salvata per il rotto della cuffia .Ma il discorso sulle new entry può tranquillamente essere allargato a quasi tutti gli acquisti estivi. Ghiglione viene da una retrocessa dalla B alla Lega Pro, Crisetig ha sempre trovato uno spazio limitatissimo in squadre modeste come Cagliari o Bologna. E potremmo continuare così anche per tutti gli altri. Discorso a parte andrebbe fatto invece su Molinaro. Un giocatore, a differenza di tutti gli altri (insieme a Sportiello), che la Serie A, quella importante, la conosce come le sue tasche. Il vero problema, sempre a nostro parere, è che a trentacinque anni suonati, non si può pretendere da lui che, da esterno di una difesa a cinque, giochi entrambi le fasi con la stessa forza e continuità di qualche anno fa. Probabilmente potrebbe dare molto di più da esterno di una retroguardia a quattro, ma questo è un discorso che riguarda il solo Longo.
Da oggi la squadra andrà in ritiro a Ferentino
Alla resa dei conti, resta il fatto che da oggi il Frosinone tornerà in ritiro. Per la quarta settimana di fila. Speriamo solo che non sia controproducente, considerando che la tranquillità per degli esseri umani quali sono appunto i calciatori, spesso arriva dall'affetto della famiglia. E oggi è solo la tranquillità che può restituire fiducia a un gruppo che domenica abbiamo visto comunque compatto e pronto a dare il massimo. O quasi.