Arriva un'altra sconfitta per il Frosinone e fugati i dubbi, almeno per il momento, circa il presunto esonero di Longo, la società ciociara corre ai ripari in altro modo. Ritiro a tempo indeterminato: questa sarà la prima 'cura' per i giallazzurri. Ultimo allenamento questo pomeriggio alle 15.00 a Ferentino e poi la truppa canarina partirà alla volta di Roma dove soggiornerà presso l'Hotel Mancini, lontano dalle incursioni esterne.

Tornando all'ultima gara disputata allo 'Stirpe', un dato da segnare è che il Frosinone di Moreno Longo rompe il digiuno da gol dopo 581 minuti di gioco. Lo mette a segno Ciano dal dischetto del rigore ma fa soltanto storia e non classifica. Perchè la squadra giallazzurra i suoi immancabili regali settimanali li aveva già fatti anche al Genoa che stava vivendo di rendita grazie al doppio vantaggio. È così finita in sconfitta anche contro il Grifone, la sesta della serie, iniziata a Bergamo con la Dea e interrotta dal pari con il Bologna. Per ora, comunque, la panchina di Moreno Longo è salva. Il presidente Maurizio Stirpe dai microfoni di Sky ha precisato che «la posizione della proprietà su Longo è quella che ho espresso nella lettera che ho rivolto ai tifosi in Il tecnico dei canarini Moreno Longo, al termine della gara persa contro il Genoa settimana. Gli ho rimproverato di essere un allenatore integralista, soprattutto quando ci sono delle situazioni in cui bisognerebbe essere un po' più flessibili. Comunque, contro il Genoa Longo ha fatto tesoro delle mie raccomandazioni e i risultati si sono visti. Il Frosinone non meritava di perdere. Al tecnico non posso rimproverare nulla».

Sulla domanda se il tecnico sia il principale responsabile, il presidente Stirpe ha risposto: «Longo è uno dei responsabili come lo sono io, i dirigenti e i calciatori. Devono far riflettore alcuni gol presi. Qualcuno dovrà assumersi le proprie responsabilità. Bisogna lavorare tanto, il campionato è soltanto all'inizio e c'è ancora tempo per recuperare ». E intanto ha disposto che la squadra andrà in ritiro a tempo indeterminato. A pochi metri di distanza, nella sala stampa del "Benito Stirpe" il tecnico del Frosinone ha risposto alle domande dei cronisti.

La panchina è ancora salda?
«Non so se questa prestazione sia bastata anche perché non conosco cosa pensi la società. Posso dire invece che ho dentro di me tante energie per continuare a lavorare e lo farò finché mi sarà data questa possibilità. La classifica sta cominciando a essere pesante ma noi dovremo continuare a lavorare e a migliorare ».

Cosa è mancato per evitare la nuova battuta d'arresto?
«Sotto l'aspetto della cattiveria agonistica, della lotta e dell'intensità ho visto una buona squadra. Per alcuni tratti della gara abbiamo fatto meglio del Genoa. La differenza l'ha fatta Piatek che ha toccato pochi palloni ma ha fatto due gol. Grazie anche a un nostro regalo. Prendiamo troppi gol in maniera grottesca e poi sotto porta avversaria c'è mancata la determinazione per tramutare in gol qualcuna delle molte occasioni che abbiamo avuto. I regali a noi non li fa nessuno»

Ciano e Chibsah tra i migliori in campo: è d'accordo?
«Ciano e Chibsah sono calciatori che hanno l'anima del Frosinone dentro. Lo stesso dico di Daniel Ciofani. Quando è entrato ha fatto quattro sponde che sono state altrettante occasioni da gol. Dobbiamo farlo giocare anche con una gamba; ha dimostrato di essere vitale per il Frosinone».

Ci indica un motivo per il quale niente è finito e, comunque, valido per ricominciare?
«L'orgoglio personale. Non voglio con me chi accetti la situazione attuale e non mostri la massima volontà di lottare. Voglio gente che ancora creda nella salvezza».