Per la prima volta da inizio stagione, in questa settima giornata del campionato di Serie A, il Frosinone è chiamato in campo alle ore 15. Ad attenderlo una sfida che, sotto tutti i punti di vista, vale molto di più dei tre punti in palio. Al "Benito Stirpe" arriva il Genoa e i canarini sono chiamati a cercare il primo successo di questo inizio stagione fino ad oggi tutto da dimenticare. Un solo punto conquistato nelle sei giornate giocate, ma soprattutto zero reti messe a segno.
Se non si può parlare di crisi, allora diteci voi di cosa si tratta. Ed ecco quindi che la partita odierna rappresenta, probabilmente, l'ultimo banco di prova per il tecnico dei canarini Moreno Longo. Oggi o mai più.

Solo se il Frosinone batte il "Grifone" e quindi accorcia l'attuale divario dalla zona salvezza, allora la panchina del tecnico dei giallazzuri per il momento sarebbe salva. Al contrario Iachini e Rastelli sono in pole position per prendere il suo posto. Ma senza dimenticare De Biase, Zenga, Delio Rossi e Nicola. Perché, nel modo della pedata è così. Si sbaglia in tanti, troppi, ma a pagare è sempre uno: l'allenatore. È la dura legge del calcio, e quindi diventa inutile stare qui a rimarcare per l'ennesima volta che il vero problema del Frosinone non è Longo, mauna rosa di squadra non all'altezza di un campionato di Serie A. Costruita nel periodo estivo senza la minima cognizione di causa. L'unica colpa dell'allenatore, ma anche questo è un argomento del quale abbiamo parlato più volte in tempi non sospetti, è quella di aver avallato le scelte di una dirigenza che invece di migliorare sotto il profilo delle scelte rispetto al primo anno di Serie A, le ha peggiorate. Già la tournèe in Canada doveva far sì che Longo si rendesse conto che con il materiale che gli era stato messo a disposizione non sarebbe potuto andare lontano.

Probabilmente ha sperato che al rientro in Italia sarebbe stato accontentato quantomeno nella scelta di una punta in grado di garantire un peso specifico all'attacco, oltre a un buon numero di gol, in attesa del ritorno a pieno titolo di Daniel Ciofani. E, invece, oggi siamo qui a sperare che il capitano bruci i tempi del recupero, o che Dionisi rientri dopo il brutto infortunio più forte di prima. Ma anche che Gori dica "ci sono" e Paganini si riprenda quella fascia destra sulla quale solo può fare la differenza in un 3-5-2 ora che non c'è più nemmeno il "soldatino" Matteo Ciofani. Il presidente ha chiesto tempo per amalgamare i nuovi. Due mesi e mezzo riteniamo che potevano essere più che sufficienti. La verità è che sono stati acquistati calciatori per nessun motivo in grado di migliorare la vecchia rosa. Eccezione fatta per Sportiello e Molinaro. Oggi, intanto,potremo sapere se questa squadra sta conilsuo allenatore oppure no.Oggi avremo la conferma se tutto era già scritto. Oggi in tanti dovrebbero fare il mea culpa. E, invece, l'uni co che lo ha fatto, e da tempo, sarà anche l'unico ad essere mandato via quasi certamente: Moreno L ongo.

Aspetto tecnico e tattico
Chiaro che in questa situazione l'aspetto tecnico e tattico passa in secondo piano. Ci sembra comunque giusto provare a capire inche modo e con quali uomini il Frosinone affronterà il Genoa. Se l'allenatore dei canarini proverà a puntare su un undici più offensivo rispetto al solito e magari mutare leggermente il suo 3-5-2 di questo inizio stagione in un 3-4-1-2.
Anche perché se il trequartista dovesse essere Soddimo, allora i due moduli potrebbero tranquillamente viaggiare di pari passi contro il "Grifone" alternandoli tra fase di possesso e non possesso. Per il resto è certo che ci saranno delle novità rispetto alla squadra che mercoledì sera ha perso nettamente in casa della Roma. Di certo torneranno dall'inizio Molinaro, Salamon e Halfredsson e quasi certamente uno tra Campbell e Perica. O entrambi, a patto che le loro condizioni, che ieri non erano al top, facciano decidere Longo di rischiarli entrambi.