Dopo le figuracce vergognose contro l'Atalanta e la Sampdoria, la terza per il Frosinone è arrivata mercoledì sera all'Olimpico contro la Roma. E tre indizi fanno una prova. La prova è che la formazione canarina non sembra all'altezza di poter lottare per la permanenza in Serie A. Per chi da sempre è innamorato della squadra della sua città, per chi segue il Leone da tempi insospettabili, per chi abitando al campo sportivo è cresciuto a pane e "Matusa", diventa ancora più difficile affermare: l'avevamo detto. Purtroppo, l'avevamo detto. Perché non bisogna certo essere degli scienziati del calcio (ma evidentemente in seno alla società del Frosinone qualcuno lo è) per capire fin da quest'estate che la strada intrapresa dalla società nella campagna acquisti e cessioni non avrebbe portato da nessuna parte la squadra di Longo.

Longo che a questo punto pagherà in prima persona con l'esonero, come sempre accade nel calcio. Probabilmente, già in caso di insuccesso contro il Genoa domenica pomeriggio allo "Stirpe". Sempre che i vari tecnici che verranno contattati (con qualcuno è già avvenuto), siano disposti ad accettare una sfida che sembra persa in partenza e, soprattutto, se saranno accettate le loro richieste a livello economico. Qualcuno di questi ha preso tempo, obiettando sulla scarsa qualità della rosa giallazzurra, mentre un altro ha lasciato aperta qualche piccola possibilità. I nomi sono quelli che ormai circolano da tempo: Iachini, Rastelli, De Biase e Nicola su tutti.

Intanto, si va avanti con Moreno Longo, che anche mercoledì sera all'Olimpico ha cercato di mettere in campo una formazione equilibrata, ma non è servito a nulla. Perché qui non c'è da mettere in discussione la professionalità del tecnico o dei suoi calciatori, ma il semplice fatto che la rosa di squadra a sua disposizione è priva di qualità. Un dato oggettivo, facile da decifrare anche a inizio mercato. Il Benevento nella passata stagione ha portato avanti una campagna acquisti simile a quella del Frosinone: rivoluzione della rosa. Per farlo ha puntato su giocatori che soprattutto in Serie B avevano dimostrato grande affidamento. Come ad esempio Letizia, Di Chiara o Coda, solo per fare qualche nome. E il risultato si è visto.

Il Frosinone ha cercato di ovviare a tutto ciò, a parte il numero elevato di new entry, puntando su calciatori di esperienza in Serie A. Ma come si può definire esperto un Capuano, un Crisetig o un Perica, sempre solo per fare qualche nome, se nella massima serie hanno giocato quasi meno di quei canarini che erano in rosa nella stagione passata? L'unico modo per riparare è aggiustare il "tiro" nel mercato di riparazione, ma è chiaro che in quel momento il Frosinone dovrà avere ancora aperte le possibilità di salvezza. Il che vuol dire, innanzitutto, battere il Genoa domenica pomeriggio in modo tale da non perdere ulteriore contatto dalla quartultima della classe.

Un obiettivo che a oggi non sembra alla portata, sia considerando che in sei giornate il Frosinone non ha ancora messo a segno una rete, sia perché la squadra di Ballardini ha fin qui dimostrato di avere una rosa di squadra superiore a quella canarina. La speranza è sempre l'ultima a morire e allora riteniamo giusto credere che dopodomani la squadra di Longo può compiere l'impresa. Aiutata dal calore dei suoi tifosi anche se, in questo ultimo periodo, molti sui social (come possiamo leggere nelle pagine seguenti) hanno criticato, oltre a Longo, anche la campagna acquisti, che definiscono fallimentare.