Il collegio di garanzia del Coni, come è ormai ben noto, ha chiesto alla Corte d'Appello di rivedere e riformulare il verdetto inerente la finale di ritorno dei play off tra Frosinone e Palermo basandosi sul pensiero di Pierre De Coubertin: «Affermare sempre e con forza i principi di lealtà, imparzialità e trasparenza, tipici del movimento sportivo».
E quindi, aggiunge, «una sanzione da scontare nella stagione in corso» e poi «la gravità di tali comportamenti è maggiore tanto quanto alta la posta in palio e in questo caso la finale per la promozione in serie A». Contraddizioni su contraddizioni, per le quali potremmo stare qui a parlare per giorni. Noi vogliamo invece limitarci a delle semplici riflessioni. Quelle stesse che, non sappiamo per quale motivo, non sono state prese in considerazione in alcun modo dal professor Mario Sannino, presidente del collegio di garanzia e dall'avvocato Angelo Maietta, relatore dello stesso collegio.
Il principio di De Coubertin deve essere valido sempre
Non solo in una finale play off. Ma anche in una partita di terza categoria. E parlando di atteggiamento antisportivo, il lancio di tre palloni in campo ha lo stesso identico valore di una simulazione in area, un ritardo in una sostituzione o in una ripresa del gioco da parte del portiere. Tutte situazioni delle quali un direttore di gara tiene sempre conto, decidendo di ammonire e a volte espellere. O quantomeno di recuperare quel tempo perso per... atteggiamento antisportivo.
È quanto accaduto anche in occasione della partita giocata allo "Stirpe" contro il Palermo, con il direttore di gara, signor La Penna, che ha prima concesso l'extra time e poi allungato lo stesso proprio in virtù della perdita di tempo dovuta all'interruzione del gioco per un secondo pallone in campo. Pallone che, per dichiarazione dello stesso direttore di gara, non ha in alcun modo inficiato l'esito dell'azione in corso e quindi, ancor più, l'esito del risultato finale della contesa.
Lo stesso La Penna lo ha sottolineato in maniera precisa a puntuale nel suo referto. Quel La Penna che pochi giorni più tardi è stato promosso (insieme ad un altro solo collega) dalla Can B alla Can A. Ora lo si vuole screditare facendo richiesta delle immagini televisive. E qui si apre, purtroppo, un'altra nota dolente del nostro calcio. Ma chi ha in mano la regia delle partite è un uomo della Federazione? Assolutamente no. Al contrario, anzi, è stipendiato da quelle televisioni che comandano il calcio e quindi decidono a loro piacimento quali immagini mandare in onda e quali no.
E allora ecco che al termine della partita vinta con pieno merito dal Frosinone contro il Palermo, il signor Di Marzio, direttamente legato per motivi familiari alla proprietà rosanero, invoca a più riprese la messa in onda delle sole immagini di quei tre palloni entrati in campo. Una situazione gestita perfettamente dal direttore di gara e punita, giustamente, con il tempo di recupero (prima della già assurda decisione delle due giornate di squalifica al campo), ma del tutto identica a quella che si era verificata nella semifinale play off della stagione precedente tra Frosinone e Carpi. Emiliani avanti 1 a 0 a pochi minuti dal 90', e gioco interrotto per palloni gettati in campo dalla panchina dei biancorossi. Nell'occasione Sky non ha mai preso minimamente in considerazione quelle immagini. Come se nulla fosse accaduto. Perché, parliamoci chiaro, per loro avere in A il Carpi o il Frosinone a livello di introiti non cambia nulla. Vuoi mettere invece il Palermo? Però esiste anche gente che nulla ha a che fare con i diritti televisivi, ed ecco che quelle immagini della sfida tra Frosinone e Carpi sono venute fuori e noi le pubblichiamo tra i cinque episodi più eclatanti in cui non si è rispettato lo spirito De Coubertiano. E per il Carpi nessuna sanzione
Noi siamo convinti che Pierre De Coubertin ha sorriso per quei tre palloni gettati in campo al solo scopo di ipnotizzare quella paura che attanaglia gli onesti quando sono vicini a compiere un'impresa unica. Contro tutto e tutti. Non avrà, invece, sorriso, quando Maradona ha vinto con la sua Argentina un campionato del Mondo grazie a un gol di mano. O l'Irlanda è stata estromessa da un Mondiale sempre per una rete di mano della Francia a firma Henry. Ma forse il tutto è accaduto perché non c'era Sky? Non scherziamo. Per loro è talmente facile essere forti con i deboli, così come nascondersi davanti ai poteri forti.