Che i risultati nel calcio sono alla base di tutto, è da sempre un dato scontato. Per cui se partiamo dal presupposto che il Frosinone contro il Bologna è riuscito a ottenere un punto, mentre dalla gara sul campo della Lazio nessuno, la partita dell'Olimpico dovrebbe essere commentata come un passo indietro da parte della formazione di Longo rispetto alla sfida contro i felsinei. Ed invece noi riteniamo che la prestazione di Molinaro e Co. domenica sera al cospetto della compagine di Simone Inzaghi, è stata comunque buona. Almeno a metà. In primis la Lazio non è il Bologna. Più qualità e maggiore organizzazione nel gioco, da parte dei biancazzurri rispetto ai rossoblù e senza poi dimenticare il sostegno chei ragazzi di Simone Inzaghi hanno avuto dagli oltre trentamila dell'Olimpico.

Eppure il Frosinone ha tenuto bene il campo, concedendo solo un paio di opportunità limpide ai laziali per sbloccare il risultato, ma tutto ciò solo per bravura degli stessi Milinkovic e soci. Squadra compatta, quella canarina, pronta al sacrificio e in diverse occasioni capace anche di provare ad affondare il colpo con qualche buona ripartenza. Ma qui, purtroppo, si entra nel campo delle note dolenti. Perchè la fase offensiva negli ultimi venti metri continua a latitare, e quando uno dei centrocampista (nell'ultima gara Cassata e Chibsah in particolare), riesce a brekkare in mezzo al campo e creare un'interessante ripartenza, tutto sfuma nella fase conclusiva. Colpa dei movimenti degli attaccanti o di incapacità? Purtroppo, almeno per quanto potuto vedere in queste quattro partite ufficiali, entrambe i fattori.

Ciano, all'esordio assoluto nella massima serie, ha bisogno di tempo per capire al meglio le difficoltà della categoria, ma soprattutto è giocatore che riesce a fare la differenza quando ha davanti almeno un compagno che riesca muoversi in un determinato modo, tenere palla o creare spazi a seconda delle situazioni. E Perica,purtroppo,fin qui non è riuscito a interpretare questa parte. Un problema che probabilmente starà anche pesando sulla testa del ragazzo, comunque un classe ‘95, che sente la mancanza del gol e quindi spesso è portato a fare la scelta sbagliata nella giocata come ad esempio sul finire del primo tempo contro la Lazio quando Chibsah e Ciano gli avevano fornito una doppia opzione per concludere a rete in maniera vincente, e lui invece ha calciato in porta dopo essersi fatto rimontare da Acerbi che ne ha ribattuto la conclusione.

Negli ultimi venti minuti poi, Longo ha provato la carta Ardaiz, che in tutta sincerità non sembra avere le caratteristiche spiccate di una prima punta, ma al di là di questo l'uruguaiano è apparso troppo lontano da una forza quantomeno accettabile. A questo punto la sosta non può che farebene al Frosinone.Longo e i suoi collaboratori avranno due settimane per lavorare sulla fase d'attacco, provando magari anche altre soluzioni. Sia di uomini che tattiche.