Da un bomber a un altro. Dopo Federico Dionisi il nostro secondo appuntamento nella sede del ritiro canadese del Frosinone, è con Camillo Ciano. A differenza del compagno di reparto, quella che prenderà il via il prossimo 19 agosto rappresenterà per il fantasista campano la "prima volta "volta" nella massima serie. Una massima serie conquistata con grandissimo sacrificio e che Ciano è pronto ad affrontare nel migliore dei modi.

In molti si chiedono come mai un calciatore bravo e completo come te, arriva a calcare i campi della Serie A soltanto a 28 anni?
«I motivi sono diversi. Comincerei da quel pizzico di fortuna che nel calcio diventa spesso fondamentale. Poi, sicuramente, ci sono anche delle colpe da parte del sottoscritto, ma soprattutto il fatto che in passato ho sbagliato alcune scelte a livello di procuratori. Ma ora è inutile rivangare il passato. La Serie A l'ho conquistata meritatamente sul campo insieme ai miei compagni e adesso abbiamo tutte le intenzioni di tenercela stretta».

Per un giocatore ricco di qualità come te, la Serie A sulla carta non dovrebbe nascondere insidie particolari. Al contrario, anzi, potrebbe favorirti più della B...
«Dipende dai punti di vista. Come ogni cosa nella vita, ci sono dei pro e dei contro. Per certi versi dovrei trovare gente magari meno aggressiva, ma allo stesso tempo difensori più bravi ed esperti che non ti concedono più quello spazio in cui poter trovare la giocata vincente. Per cui direi che da questo punto di vista sono io il primo ad essere curioso su quanto potrò valere nelle massima serie».

Continuando a parlare dal punto di vista personale, pensi che anche al termine della nuova stagione vedremo Ciano in doppia cifra, così come accade da diversi campionati a questa parte?
«Sicuramente il mio obiettivo è sempre quello. E spero di raggiungerlo. Sia per me che soprattutto per la squadra».

A proposito di squadra, ti piace il modo in cui si sta modellando questo nuovo Frosinone?
«Direi proprio di si. La società sta facendo sforzi importanti per rafforzare un gruppo che in Serie B si è dimostrato molto forte, ma sicuramente deve acquisire esperienza per fare bene anche in A. E da quel punto di vista i giocatori che stanno arrivando possono certamente darci un grossa mano».

Per chiudere una domanda di natura tattica. Meglio dietro le punte nel 3-4-1-2 o in avanti nel 3-5-2?
«Considerando che nell'ultimo campionato sono riuscito a dare il mio contributo a livello di gol sia giocando da trequartista per la prima parte di stagione, che da punta dopo l'infortunio di Daniel Ciofani, direi che la posizione in campo è per me indifferente. Sicuramente mi piace avere libertà di muovermi a mio piacimento. Se poi più o meno lontano dalla porta, questo cambia poco».