La maglietta la mostra fiero e orgoglioso Francesco Pastorella, presidente e capitano della nazionale Terremotati che precisa subito: «Il logo mostra un giocatore che dà un calcio al terremoto, un cuore spaccato, ma che continua a pulsare, una casa in cui vorremmo rientrare. Sul retro una frase che è anche il nostro motto: «insieme gliela famo». Che poi è la speranza che quelle popolazioni martoriate dal sisma continuano a cullare aggrappandosi a queste manifestazioni che hanno lo scopo primario di tenere alto l'interesse per coloro i quali, a distanza di mesi e di anni, ancora vivono in condizioni disagiate.Una di queste manifestazioni è proprio l'amichevole che la nazionale Terremotati delle regioni Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria disputerà contro il Frosinone, domenica pomeriggio con inizio alle ore 17,30, sul campo dove si allenano i canarini.A porte chiuse perchè attorno al campo di gioco non ci sono tribune per gli spettatori.

Gli scopi dell'amichevole 
Tornando alla conferenza stampa, tocca a Salvatore Gualtieri fare gli onori di casa. Il responsabile Marketing & Comunicazione-rapporti istituzionali del Frosinone Calcio che spiega subito perchè la gara si giocherà a Ferentino: «Per gli scopi che si prefigge - precisa Gualtieri - avremmo voluto che si disputasse al "Benito Stirpe" ma, attualmente, ci sono alcuni lavori in corso. Non è stato possibile nemmeno farla sul campo regolamentare della "Città dello Sport" dove sonopresenti letribune, perchè il fondo è in sintetico. Un vero peccato. Il nostro desiderio era disputarla a porte aperte sia per il valore simbolico, sia per permettere ai tifosi di essere presenti. Aggiungo che ci avrebbe permessedi raccogliere di più sotto il profilo solidale nei confronti delle popolazioni terremotate. Ma faremo ugualmente solidarietà come è nel nostro dna.
Ci è stato fornito un iban che gireremo a tutti coloro, sponsor compresi, che vorranno sottoscrivere una loro presenza per sostenere l'iniziativa».

L'intervento di Pastorella
Il capitano-presidente Francesco Pastorella, attaccante e un passato nella Lodigiani ai tempi del bomber Silenzi, spiega i motivi della nascita della nazionale Terremotati. «In primo luogo precisa per tenere alta l'attenzione su quello che accade ancora oggi nelle zone terremotate. Ricordare all'Italia che una bella parte di essa non ha la viabilità, non ha case e stasoffrendo. Che si sono persi posti di lavoro. Quindi vogliamo aiutare a ripristinare le condizioni normali di lavoro. Organizziamo delle amichevoli per poi realizzare dei progetti. Ne abbiamo conclusi quattro. Un parco bambini, un pulmino sempre per bambini terremotati al quale ha contribuito anche Maldini nell'ultima amichevole giocata a Lecco.
Con i prossimi proventi vogliamo acquistarne un altro per gli handicappati di Cascia. Ora il vostro ruolo è il più importante: la stampa è fondamentale per noi. Ringraziamo il Frosinone per questa grande apertura, questo è un segnale importante.
Purtroppo le nostre comunità sono ancora disgregate. E incontrare il Frosinone è il nostro orgoglio». I calciatori della nazionale Terremotati sono residenti nella zone martoriate dal sisma e tutti hanno case inagibilie vivonola realtàpost-terremoto. Ragazzi che giocano in Promozione e Prima.