La delusione per non aver superato l'esame di maggio e andare in A per la via diretta è difficile da superare. I tifosi canarini ancora non ci possono credere di averla persa per pochi minuti e di non essere riusciti a gestire nel modo migliore il vantaggio di 2 a 1 sul Foggia. Più che cercare il terzo gol, a pochi minuti dal termine della partita che valeva, appunto, la massima serie, sarebbe stato logico difendere il 2 a 1. Ma in quei delicati momenti della partita pretendere la logica nelle dinamiche di gioco è come voler riempire d'acqua un cesto di vimini. Fallito l'esame di maggio c'è ora quello di riparazione di giugno. Cioè ci sono i play off da disputare ed è, per dirla con le stesse parole del presidente Stirpe, il percorso più tortuoso. Però bisognerà affrontarli con rinnovata fiducia e con la convinzione che, se non si è perfetti, nemmeno gli altri hanno il dono della perfezione.

Ma torniamo ai tifosi. Guai a restare prigionieri dell'amarezza e della delusione per il mancato raggiungimento dell'obiettivo.
Nel calcio ci sono le vittorie e le sconfitte, le gioie e, purtroppo, anche i momenti dello sconforto. Ma ci sono pur sempre i play off ancora da disputare. Se sono andati male quelli dello scorso campionato con il Carpi, riallacciamo il discorso con i primi quando, nella stagione 2013-2014, la squadra di Roberto Stellone riconquistò la serie B dopo aver giocato cinque gare: con la Salernitana (2 a 0), con il Pisa (0 a 0 e 2 a 1) e, infine con il Lecce (1a 1 e3 a1). Quest'anno il Frosinone li affronterà di nuovo con il solito vantaggio che, pareggiando sempre, potrà ugualmente riabbracciare la massima serie.