Solo i vili e i mediocri conoscono la sconfitta. Noi siamo grandi e risorgeremo". È da questa storica frase che deve ripartire il Frosinone. Alzi la mano chi, tra gli innamorati di calcio della squadra della loro città, nella notte tra venerdì e sabato ha chiuso occhio.
Anche oggi l'amarezza, la delusione, ma anche la rabbia, continuano a rappresentare gli unici sentimenti che ci animano.
Ma piano, piano, cercheremo di cacciarli via per fare spazio alla speranza prima e alla certezza poi, che questo Frosinone può, comunque, andarsi ancora a prendere il meritato premio di chi in due stagioni è stato capace di conquistare la bellezza di 146 punti in un campionato dalle difficoltà uniche come la Serie B.

Quelle congiunture negative, come mi ha insegnato il mio amico Aldo, prima poi dovranno anche finire.
Si sono aperte nello scorso campionato con il gol di Ceravolo a Benevento e passando per la rete di Letizia sono andate avanti fino alla realizzazione di venerdì sera di Floriano e, possiamo dire che, in qualche modo, l'ipotetico cerchio si è chiuso guarda caso ancora con Ceravolo a segno al "Picco" nel facile, facile 2 a 0 del Parma contro lo Spezia.
E quindi adesso... basta!!! Bisogna resettare tutto. Difficile farlo dopo una "batosta" del genere. Ma non impossibile. Soprattutto partendo dal presupposto che nell'arco di un intera stagione il Frosinone ha dimostrato di non essere assolutamente inferiore, anzi, alle avversarie che ora si troverà di fronte nella corsa all'ultima promozione in Serie A.
Nel giro di un paio di giorni la testa va liberata da quei tanti errori commessi nella sfida contro il Foggia. A cominciare dai due rigori non concessi dal signor Sacchi di Macerata, che nell'intervallo ha anche chiesto scusa ai canarini per la mancata assegnazione di quei penalty, fino ad arrivare a quella madornale disattenzione globale, o quasi, di squadra, in occasione della rete che ha portato al pari dei pugliesi.

Da una palla sulla trequarti d'attacco che Dionisi poteva controllare e, invece, ha provato a far passare per Ciano, con l'intercetto degli avversari, si sono susseguiti un numero incredibile di errori di posizionamento e scalate da parte dei canarini, che davvero ha lasciato attoniti. Fino ad arrivare all'intempestiva uscita di Vigorito. Se il portiere fosse rimasto tra i pali, infatti, avrebbe costretto Floriano a calciare un diagonale di sinistro, lui che è solo destro, da posizione molto defilata.
Ma, come detto, adesso è inutile stare qui a "farsi male" rinvangando una serata che va cancellata sotto tutti i punti di vista. Bisogna solo ed esclusivamente guadare avanti.
Da lunedì, giorno della ripresa degli allenamenti, tutti dovremo essere con la testa rivolta all'andata della semifinale play off in programma martedì 29 maggio contro la vincente della gara tra Bari e Cittadella che si giocherà sabato prossimo 26 maggio al San Nicola. Essere più forti di quegli innumerevoli gufi che venerdì sera aleggiavano sul "Benito Stirpe" e ora, tutti chiaramente diplomati al super corso di Coverciano, sparano sentenze a destra e manca.