Smaltire l'euforia e preparare testa e gambe al sacrificio. Lasciare il confort di casa propria per andare a battagliare a Perugia. Forse questa la difficoltà maggiore del Frosinone, pari alle insidie che una stagione interminabile come quella della Serie B può nascondere. Stagione che è sempre tradizionalmente lunga. Per chi è in testa e per chi è dietro. Tanto lunga. Così lunga da consigliare a Marino un massiccio turnover come non si era mai visto in stagione.

A conti fatti, con il punto maturato in trasferta la squadra giallazzurra difende il primato solitario. Ma il bicchiere è come quello di Pisa: mezzo pieno o mezzo vuoto? Dipende dalla prospettiva dell'osservatore. Mettiamola così: mezzo vuoto a Pisa per l'eccesso di prudenza con il quale è stata approcciata la gara; mezzo pieno a Perugia perché dopo il gol il Grifone ha tenuto quasi costantemente in mano le redini del gioco: 53% di possesso pallo, 14 tentativi offensivi contro 8 del Frosinone, peccando però di imprecisione. Anche un gol annullato per fuorigioco agli umbri che hanno collezionato 8 calci d'angolo rispetto ai 3 dei canarini.
Insomma, i numeri suggeriscono che a farla, la partita, sono stati gli uomini di Bucchi e che nel Frosinone il copione "gol e difesa del risultato", questa volta ha riservato un imprevisto colpo di scena. Era anche da mettere in preventivo un calo di adrenalina assai possibile dopo aver vinto con quella che fino a pochissimi giorni fa era considerata la favorita numero uno al salto di categoria: il Verona. Motivo per cui il tecnico potrebbe aver deciso di aumentare il numero dei cambi, per trovare in chi finora aveva avuto meno spazio, le motivazioni necessarie per cercare di mettere a segno un importantissimo blitz esterno. Solo a stagione finita e a risultati acquisiti potremo avere la prova del nove: oggi è inutile porsi la domanda: senza turnover il Frosinone avrebbe vinto? Inutile e anche fuorviante buttar giù delle ipotesi in tal senso. Molto più fertile una discussione sul trend assolutamente positivo che continua ad avere la squadra ciociara: e ci mancherebbe pure che qualcuno si metta a criticare una squadra che è prima in classifica dopo una partenza sfortunatissima con tanti punti lasciati sul campo. Con questo "stop & go" il Frosinone, come una macchina da corsa che parte male, perde qualche altro secondo prezioso ma forse avrà quel surplus di carburante che tornerà utile nei giri conclusivi. Quando ci sarà da accelerare al massimo senza stare più a guardare chi ne ha di più e chi ne ha di meno, sopportando i crampi alle gambe e il dolore ai piedi. Quando ci sarà da lottare con il coltello tra i denti a Ferrara, a Bari a Benevento...