Sessantatré giorni di lavoro intenso (tanto è durata la finestra estiva del calcio mercato), ma tanti altri in precedenza per preparare i nomi degli agenti da avvicinare, delle società di appartenenza dei calciatori da contattate, le strategie di mercato da seguire. Nomi, cognomi, date di nascita, ruoli da coprire o da sfoltire e via di seguito, Insomma un lavoro che per essere svolto bene richiede uno staff non indifferente che Guido Angelozzi ha realizzato e che gli permette di portare a termine tutte le operazioni programmate. Il responsabile dell'Area tecnica del Frosinone ne ha chiuse in quei 63 giorni ben quarantatre di cui venti in entrata.
«Da solo – ha precisato – non sarei mai e poi mai riuscito a concluderle».

I ringraziamenti
Ne ha parlato ieri mattina nella conferenza del dopo mercato nella sala stampa del "Benito Stirpe" rispondendo per un'ora alle domande dei giornalisti, Prima però ha voluto ringraziare «il presidente Stirpe che mi ha permesso di portare a conclusione tutto il lavoro di mercato. Forse sono andato anche fuori budget ma mi ha dato sempre via libera per chiudere le trattative. Con lui ringrazio Zoino e, ovviamente, tutti coloro che operano alle mie spalle ad iniziare da Piero Doronzo».

Cessione importante
Guido Angelozzi ha iniziato con le due più importanti operazioni di mercato che sono state la cessione di Daniel Boloca al Sassuolo «con la quale abbiamo realizzato una plusvalenza che ci ha permesso anche di prendere dal Sassuolo a titolo definitivo Marchizza ed Harroui e di fare altre operazioni di mercato. Molto importante anche il discorso con la Juventus c grazie ai buoni rapporti siano riusciti ad avere Barrenechea che ha convinto della bontà della scelta i suoi due compagni Kaio Jorge e Soulé».

Nel corso della conferenza è venuto fuori che due sono state le trattative che avrebbe voluto chiudere a tutti i costi, Riguardano i centrali difensivi Ferrari del Sassuolo e della Dinamo Mosca, il georgiano Sazonov.
«Conosco Ferrari – ha precisato Angelozzi - e voleva anche venire ma il Sassuolo, a un certo punto, lo ha tolto dal mercato, Per Sazonov avevo pronto anche una somma importante per l'acquisto a titolo definitivo ma il Torino è stato più bravo. Comunque il difensore che manca non è un problema: Vedremo se lo diventerà. Comunque il giovane Lusuardi è una buona prospettiva».
Il direttore Angelozzi ha parlato anche dell'acquisto del brasiliano Reinier e di come sia riuscito a prenderlo è ormai noto a tutti.

Gelli e Monterisi
«Da chi mi aspetto un campionato eccellente? Non faccio distinzioni - ha precisato il direttore Angelozzi - perché se vogliamo salvarci dovremo essere tutti compatti. La società, la squadra, la piazza. Sarebbe bello riuscirci al terzo tentativo ma dovremo mettercela tutta perché la Serie A è molto difficile. Solo la salvezza mi farebbe esultare. Una parola comunque voglio dirla per Gelli. Sta emozionando tutti il ragazzo che a gennaio dall'Albinoleffe è venuto al Frosinone. Per noi è una grande soddisfazione. Insomma abbiamo calciatori importanti. A Gelli abbiamo rinnovato il contratto per altri due anni perché se lo merita».
Da Gelli a Monterisi ed anche per il difensore parole positive.
«Monterisi non etra nostro - ha precisato Guido Angelozzi - ed è tornato a Lecce. Poi dal momento che ho ottimi rapporti con i Corvino siamo riusciti a riprendercelo a titolo definitivo. Anche se abbiamo solo il 50% sulla futura rivendita. È già un difensore molto seguìto».

Le altre cessioni
Precisato che Caso ha avuto qualche timida richiesta all'inizio del mercato e mai da società di Serie A, il direttore Angelozzi ha dichiarato che «all'inizio abbiamo avuto la necessità di abbassare il monte ingaggi per poter operare sul mercato e ho dovuto "regalare" Ricci e Insigne che avevano ingaggi alla luce del doppio contratto in caso di Serie A. Poi siamo andati avanti più tranquilli con la cessione di Boloca. Per gli altri, Bidaoui non è voluto andare via, molto titubante è stato anche Szymincki, mentre Borrelli ci ha chiesto di andare a giocare altrove. Tante richieste ci sono state per Oyono, ma abbiamo fatto muro. Un ragazzo nel qualche crediamo molto e una volta ceduto Boloca non potevamo far partire anche l'altro gioiellino».