Il Cosenza gioca una gara ordinata, si chiude (ma non si arrocca) e non permette al Frosinone di verticalizzare, si rende pericoloso nel finale di primo tempo, poi concretizza uno dei tre contropiede a campo aperto provocati dall'arrembaggio infruttuoso dei giallazzurri e realizza l'impresa di espugnare il campo della capolista. Un testa-coda che manda fuori carreggiata i ciociari, che dopo aver avuto nei primi minuti la palla gol sui piedi di Moro per sbloccarla, andando a scheggiare la traversa, si sono avviluppati intorno ad un possesso palla abbastanza sterile, sbagliando tanti passaggi, non trovando mai la compattezza tra i reparti, nonostante i continui richiami di mister Grosso dalla sua area tecnica a stare più vicini.

Giornataccia. Sono mancate freschezza e geometrie. E nel finale di match anche la pazienza: il tiro di Kalaj da trentacinque metri esprime in pieno la frustrazione di una squadra che perso il bandolo della matassa è andata alla confusionaria ricerca dell'area avversaria con tiri fiacchi o sballati e cross fuori dalla portata degli attaccanti. Il Cosenza è stato ordinato a centrocampo e disciplinato in difesa. Ed ha colto l'occasione. Al terzo tentativo. Tre transizioni aperte, una culminata nel gol annullato per fuorigioco di Nasti, l'altra salvata da Turati con la complicità del palo e la terza, quella buona, con il triangolo Delic - Finotto - Brescianini ed il tiro a giro da tre punti di quest'ultimo. Giornataccia. C'è da capire quanto possano aver pesato nell'economia della gara un caldo da primavera anticipata, il doppio infortunio Sziminsky-Frabotta su una retroguardia già priva di Ravanelli, gli straordinari che sono toccati a Boloca per l'assenza di Mazzitelli. Bravoil numero 11 a destreggiarsi in un "doppio ruolo" ma non lucidissimo in fase di impostazione. Tutti ingredienti di una miscela pericolosa che al terzo di recupero ha provocato il botto.

Giornataccia. Ma non si può vincere sempre. Neanche se sei primo, anzi primissimo in classifica. Il Cosenza con la sua voglia di salvarsi ha fatto risultato pieno confermando quanto di buono si era visto nelle ultime gare. Adesso la pausa. Che giunge a proposito. Per dare più tempo a chi è infortunato di recuperare, a chi è stanco di riposare, alla squadra di riflettere. Le dimensioni esatte della conseguenza di questo campitombolo le darà oggi il match Ternana-Bari. Per quanto riguarda le azioni salienti, detto della traversa di Moro all'11', va rilevato il tentativo di Boloca dalla distanza, con Micai sicuro al minuto 25 e la percussione di Caso in area al 39' con D'Orazio e compagni bravi a sbrogliare. A tre dalla pausa Florenzi prova ad impegnare Turati che para in due tempi.

Nella ripresa subito due cambi: Insigne per Garritano e Frabotta per Cotali. A centrocampo restano solo Boloca e Gelli in fase di interdizione. Al 54' prova capitan Lucioni a suonare la sveglia: anticipa netto Nasti, apre e chiude uno scambio con Oyono, andando ad un tiro-cross dall'interno dell'area dove però nessun compagno raccoglie. E Micai osserva. Al 59' il gol annullato al Cosenza: contropiede che va via su un'incertezza di Frabotta, Brescianini dà l'assist a Nasti che conclude a rete ma la bandierina è alzata.

Grosso rinforza ulteriormente l'attacco, dentro anche Mulattieri, doppio centravanti. Viali si cautela mettendo Finotto per Zilli e Kornvig per D'Urso. Moro al 65' arretra di nuovo tanto (lo farà spesso per trovare palloni giocabili), serve ad Insigne abbastanza libero, il fantasista libera un rasoterra impreciso. Dall'altra parte ci prova Brescianini, troppo debole per impensierire Turati. I canarini ci provano a sbloccarla da calcio piazzato: corner di Insigne che cerca Frabotta: lo schema è buono, il tiro no.

I calabresi prendono fiducia. Cercando di approfittare delle praterie che lascia un Frosinone pieno di attaccanti: Finotto viene servito in profondità, il numero 16 va via a Kalaj, rientra sul sinistro e calcia sul primo palo. Turati con la punta delle dita e una porzione di palo dicono no. I locali attaccano ma dietro sono distratti: Lucioni anticipa il suo portiere servendo involontariamente Finotto, che impatta di testa ma con poco angolo per deviare verso la porta sguarnita. Si prosegue con questo canovaccio sino ai minuti di recupero quando i ciociari ormai disunuiti nell'arrembaggio subiscono il gol che nasce dall'ennesima palla lunga del Cosenza, stavolta attaccata da tre giocatori e finalizzata dal numero 4 ospite. Finisce qualche secondo dopo.