Il Frosinone annulla i benefici di classifica che Genoa e Reggina avevano accumulato battendo rispettivamente e di misura sabato il Benevento in trasferta e la Ternana. E lo fa in maniera più netta vincendo in rimonta da capolista che non fa sconti a nessuno. In casa e in trasferta. E con una formazione iniziale sempre diversa, ma solo negli uomini e non nello spirito che è quello di autentici cavalli di razza.

In quella schierata al "Rigamonti" per affrontare il Brescia in cerca di rilancio, mancavano calciatori del calibro di Mulattieri, Boloca, Borrelli, Kone, Sampirisi e Lucioni (poi subentrato). Eppure il Frosinone alla fine ha vinto con il timbro della squadra più forte. Lassù, in cima alla classifica, non ci sta per raccomandazione. Grosso aveva dato un consiglio alla squadra alla vigilia della gara. «Non guardiamo a quello che ci succede attorno perché sarebbe un grosso errore. Invece dobbiamo focalizzarci solo su quello che può capitare sul terreno di gioco e contro un avversario forte».

E la squadra gli ha dato retta soprattutto dopo avere subìto il gol del vantaggio momentaneo dei padroni di casa. Comprensibile perciò la sua soddisfazione a fine gara quando c'è stata da commentare la quattordicesima vittoria dopo quelle di Genoa e Reggina. «Noi – ha detto – non prestiamo mai molta attenzione ai risultati degli altri, ma solo a dare il massimo per conquistare la vittoria. Anche contro il Brescia l'abbiamo ottenuta. Pesante e importante, e ce la teniamo stretta. Un bel successo perché non era facile conquistarlo. Non abbiamo iniziato bene concedendo qualcosina agli avversari in una situazione ambientale molto diversa dalle altre e con uno stadio semivuoto. I nostri tifosi li abbiamo sentiti e ci hanno dato una mano per mettere mattoncino su mattoncino nella manovra e nel fare i gol. Poi tutto è stato più facile».

In una giornata positiva quale il particolare più importante tra il rientro di Lucioni, il gol di Baez e la festa sotto sotto lo spicchio di curva dopo il gol di Insigne?
«Sono tutti momenti belli perché Fabio, anche mancando in campo, ci è stato sempre vicino. Ha carisma e personalità importanti. Fuori squadra ce ne sono altri che spero di recuperare presto. Faccio i complimenti a tutti, anche a chi non ha giocato. E, ovviamente, sono contento anche per i tifosi che ci hanno seguìto».


L'abbraccio dei compagni a Baez dopo il gol sta a testimoniare che il gruppo è molto coeso. Quale è il segreto della capolista?
«La coesione è molto importante e va alimentata sempre. Comunque non basta fare le cose positive, ma è necessario rifarle a iniziare da domenica prossima. Abbiamo però le qualità per ripeterci anche contro il Benevento».


Come ha gestito la pressione per avere giocato dopo le vittorie di Genoa e Reggina?
«Il percorso ancora è lungo e dovremo alzare il livello delle prestazioni perché tutti gli avversari stanno lì ad attenderci. Abbiamo giocatori molto esperti e tanti giovani, quindi bisogna migliorare tutti insieme».