Una forza della natura Giuseppe Caso, il fantasista campano ad inizio della ripresa spacca in due la difesa della Spal seminando gli avversari, dopo quaranta metri palla al piede si accentra e a giro supera Alfonso piazzandola all'angolino alla sinistra del portiere, a mezza altezza. Un gol eccezionale, una cavalcata solitaria come solo i grandi campioni sanno fare, fatta di scatto, potenza, tecnica e lucidità sotto porta. Si prende la standing ovation il numero 10 del Frosinone e tutti corrono ad abbracciarlo, perché il gol è bellissimo ma anche pesante. Serviva una magia per sbloccarla, il Frosinone era stato poco frizzante nel primo tempo, quasi irretito da una Spal che dopo aver sofferto nei primi minuti aveva messo in atto un chiaro piano partita: ritmi bassi per addormentare gara ed avversario. Ci è riuscito per 47 minuti e spiccioli di secondi, fin quando l'ennesima fiammata del "10" non ha messo il match sui giusti binari.

Da lì in poi per il Frosinone è stato molto più facile adeguarsi all'avversario, senza bisogno di pressare alto, senza l'onere di dover strappare palloni a centrocampo. Con praterie che si aprivano ad ogni ripartenza, la Spal ha fatto fatica a spostare in avanti il raggio d'azione creando poco o nulla dalle parti di Turati ben schermato da Lucioni e Szyminski.
Senza Boloca, i canarini sembrano voler rispolverare il 4-3-3, ma di fatto Garritano fa il pendolo in verticale sistemandosi, a seconda delle situazioni di gioco, al centro della linea a tre alle spalle di Moro, distribuendo palloni a destra e a manca, o arretrando per saldare la cerniera di centrocampo dove Kone fa per due, macinando chilometri, contrasti e palloni recuperati, alleggerendo il lavoro di Mazzitelli.

La cronaca. Scocca il 2' minuto quando Ciervo libera il sinistro, in braccio ad Alfonso ben piazzato, al 9' risponde Valzania dalla distanza, palla deviata in corner. Al 21' Mazzitelli pesca bene Moro che ci prova in spaccata, come a Parma, ma stavolta non arriva a deviare la sfera in porta. Al 26' altro tiro della Spal, di Rabbi, deviato. La squadra di Ferrara fraseggia, i ciociari provano ad accendersi con Caso che va al tiro alla mezz'ora, facile Alfonso, e con Garritano poco dopo, ma è sempre il numero uno ospite a rispondere presente, stavolta in tuffo. Poco prima dell'intervallo altra occasione sui piedi di Garritano che si gira bene, ciccando però la palla.

Nella ripresa la saetta che scuote il cielo sereno dello stadio facendo alzare tutti in piedi: un fulmine in campo. Fa tutto da solo Caso, parte da metà campo, resiste alla spallata di Fiordaliso, in area salta Arena e la piazza dove Alfonso non può mai arrivarci.
La reazione della Spal è in un tiro debole di Valzania, prima che Caso esploda un altro destro, di poco alto sopra la traversa. Venturato dà ossigeno alla fascia con Dickmann, Alfonso intanto si fa male e deve abbandonare il campo. I biancocelesti provano ad imbastire qualche trama offensiva e per una decina di minuti si mantengono in pressione, ma il Frosinone quando può arriva facilmente ai quindici metri avversari collezionando altre occasioni da gol con Moro. Al 70' il Frosinone si copre, entra Lulic per Caso, Insigne rileva Ciervo. Nei minuti finali spazio anche a Rodhen subito propositivo. All'84' Arena prende il rosso fermando fallosamente Mulattieri lanciato a rete. Il raddoppio è nell'aria e arriva a 3' dal termine, grazie alla punizione di Mazzitelli: Thiam ci arriva ma non basta ad evitare il 2-0. Il Frosinone festeggia la quarta vittoria di fila casalinga. Senza subire gol.