Per favore, no. Non svegliateci. Il Frosinone suona il rock a ritmi forsennati. Lo fa per tutto il primo tempo, rifiata in una ripresa senza troppi acuti, poi rullo di tamburi e tutti a casa. Aspettando il bis, alla prossima.
Al triplice fischio è festa grande sugli spalti, ma gli applausi, scroscianti, sono risuonati per tutto l'arco del match a sostenere la squadra dal primo all'ultimo minuto.
Rimette a posto la classifica il leone dopo lo stop di Benevento e lo fa strapazzando a suo modo i lariani, che dimenticano la grinta sull'autobus scendendo in campo troppo "scolastici" e intimiditi dal pressing alto portato dalla linea di tre quarti dei ciociari.

Il piano partita diventa subito chiaro: i ragazzi di Grosso si dannano per recuperare palla e verticalizzare quando possono, alternando potenza a geometria. Kone con le sue stantuffate spacca il centrocampo avversario, Boloca usa riga e compasso per allargare sulle ali. Entrambi in fase di ripiegamento sono abilissimi a chiudere tutte le linee di passaggio agli uomini di Guidetti mentre Lucioni e Szyminski francobollano Cerri e Mancuso, che non sfondano in profondità.
Il gol segnato dal ragazzo del Torino indirizza il match ma soprattutto ha un grosso impatto psicologico su Kerrigan e compagnia. Parigini non spinge mai e dietro Scaglia e Binks hanno difficoltà nel costruire dal basso lasciando Ghidotti a lanciar per praterie.

Nella seconda frazione prende però coraggio la squadra lariana e costruisce due o tre occasioni, da calcio d'angolo e con Cerri palla al piede che arretra di qualche metro per non farsi anticipare da Lucioni, ma non è giornata. Il Frosinone diventa sornione, il pressing scala sulla linea mediana e nell'ultimo scorcio di gara va a prendersi meritatamente il doppio vantaggio con i neo entrati Ciervo e Mulattieri, che ripagano la fiducia di Grosso, abile a leggere nelle pieghe della leggera flessione dei canarini. Se ne va palla al piede l'esterno del Sassuolo che semina un paio di avversari e serve solo soletto il compagno a centro area un pallone con su scritto "basta spingere".

Scendono con venti minuti di anticipo i drappeggi a chiudere il palcoscenico, il resto è normale amministrazione che vede anche l'esordio di Insigne. Una macchina perfetta il Frosinone, che ha un grande motore a centrocampo ma anche una perfetta combinazione tra i reparti, in grado di portare accelerazioni mostruose nella metà campo avversaria e di non abbassare mai la fluidità tra gli stessi. Ottime premesse per essere assoluti protagonisti.
La cronaca. Pochi secondi sul cronometro e Kone scodella al centro per Rodhen che impatta forte di testa ma non riesce ad abbassare la sfera. Al 6' è il Como ad impensierire Turati da corner, con il portiere di casa costretto a protendersi in tuffo in avanti. Sventato il mezzo pericolo, ancora i locali pericolosi ma Lucioni non colpisce bene dopo il corner di Garritano.

Al 16' Kone fa le prove generali, tiro da fuori area bloccato da Guidotti. Ci riprova al 22', stavolta "strappando" in velocità per saltare un avversario e poi concludere in corsa di sinistro: imprendibile pallone angolato che l'estremo difensore dei lariani raccoglie in fondo al sacco. Al 31' difesa un pochino distratta, ne approfitta Blinks per colpire a botta dicure di testa da due passi ma è una telefonata a Turati che se la ritrova tra le mani. Ripartono i ciociari, sempre con Kone che ha più energia di tutti, altro cross per Rodhen, ma lo specchio gli viene chiuso. Un minuto prima dell'intervallo alla conclusione ci va Oyono dopo una volata a destra, calcia da dentro l'area ma è debole e il portiere dei lariani c'è.

Al rientro dagli spogliatoi i bianchi di Guidetti cambiano qualcosa inserendo il metronomo Baselli, che pare ravvivare un centrocampo oltremodo spento. Sale il possesso palla della squadra ospite, Mancuso e Cerri riescono ad arpionare qualche pallone in più e quando si presenta anche Blanco i canarini sono costretti a spendere qualche fallo di troppo. Su una palla vagante Faragò sbaglia il gol del possibile pari e assorbiti i ritmi avversari, il Frosinone ha i tempi giusti per chiudere la partita. Al 71' la palla viaggia sull'asse Rodhen-Ciervo, assist e sigillo di Mulattieri.