Ha certamente ragione Nesta, quando commentando lo scialbo pareggio di venerdì sera contro il Pescara ha sottolineato che ogni partita fa storia a sé. E il campionato di Serie B lo dimostra in ogni giornata. Anche quest'ultima, senza andare troppo lontano, ha visto formazioni che in classifica precedono e di tanto i canarini andare in difficoltà. Come il Cittadella, sconfitto 3 a 0 in casa dalla Reggiana, o la Spal che si è fatta rimontare due gol a Vicenza. Ed è per questo che bisogna pensare a una partita per volta. Mettere quindi in archivio quella contro gli abruzzesi e iniziare a preparare nel migliore dei modi la trasferta di Cremona. Il tempo per recuperare terreno sulla zona play off c'è tutto. Il Frosinone ha le carte in regola per farlo, ma solo a patto che riesca a migliorare le sue prestazioni per quanto riguarda la manovra offensiva. In che modo? Il ritorno al 3-5-2 ha indubbiamente restituito certezze al gruppo squadra. Con questo modulo i canarini si trovano senza ombra di dubbio maggiormente a loro agio, ma devono assolutamente migliorare la fase di possesso e quindi la costrizione della manovra in modo tale da riuscire a creare più occasioni da rete rispetto a quanto avviene adesso. La prima crescita deve avvenire sicuramente sulle corsie esterne. Soprattutto in gare contro avversari che giocano a specchio, i "quinti" devono avere forza capacità e lucidità per imporsi negli uno contro uno. E qui c'è da lavorare anche in considerazione del fatto che Salvi in carriera è stato quasi sempre un esterno di un pacchetto arretrato a quattro.

La campagna acquisti
doveva aver altri obiettivi
E poi la maggiore qualità in mezzo al campo. E in tutto ciò è certo che un aiuto non è arrivato dalla campagna di rafforzamento di gennaio. Anzi. In casa Frosinone bisognava capire che l'unico modo per mettere in condizione la squadra giallazzurra di esprimersi al meglio era appunto il modulo 3-5-2 ed è partendo da questo presupposto che andava fatto il mercato. E, invece, a parte Iemmello e in parte Luigi Vitale, gli arrivi di Millico e Brignola non rispondono in alcun modo a quelle che sono le reali esigenze della squadra canarina. Più che due esterni alti, chiaramente adatti al 4-3-3 o comunque a un attacco con tre punte, c'era bisogno appunto di un centrocampista di qualità che potesse rappresentare la giusta alternativa a Rohden. Perché è fuori discussione che nel 3-5-2, modulo alla resa dei conti abbastanza piatto, oltre agli esterni di cui abbiamo detto prima, è fondamentale la qualità di almeno una mezzala in grado di potersi inserire a "luci spente" e quindi rappresentare l'uomo in più nella fase offensiva. Ruolo in cui Rohden spicca ma che, chiaramente, non può ricoprire per tutte le partite della stagione. Non a caso in questo periodo di logica flessione dello svedese che ha sempre tirato la carretta, la manovra d'attacco dei giallazzurri trova evidenti difficoltà. Difficoltà che al momento possono essere superate riportando Rohden a una condizione ottimale, ma poi è chiaro che un'alternativa all'ex Crotone va trovata nell'attuale rosa a disposizione di Nesta.