Quello che nessuno si augurava potesse accadere si è invece verificato. La sfida in programma venerdì sera in casa contro il Pisa rappresenterà per il Frosinone la partita del dentro o fuori. Solo in caso di successo, infatti, i canarini avrebbero la matematica certezza di poter prendere parte agli spareggi play off. Quando ormai l'accesso alla post season sembrava cosa fatta per i giallazzurri, sono invece arrivate le due sconfitte consecutive contro Benevento in casa e Crotone in trasferta. Vale a dire al cospetto di quelle formazioni che non avevano più nulla da dire al campionato perchè già promosse in Serie A, e che in campo hanno invece dimostrato più voglia e determinazione dei ciociari. Se venerdì scorso nella sfida con i sanniti la squadra di Nesta aveva deluso ma in qualche modo giocato una partita sotto molto aspetti anche accettabile, lunedì sera allo stadio "Scida" si è invece visto un complesso allo sbando.

«Quello che posso dire - precisa il presidente del Frosinone Maurizio Stirpe - è che con la prova di Crotone si è davvero toccato il fondo. A questo punto spero soltanto in una reazione immediata da parte della squadra venerdì sera contro il Pisa. Quantomeno mi auguro che riesca a far vedere qualche lampo di quelle potenzialità che in passato ha dimostrato di possedere, e che da un po' di tempo non è più capace ad esprimere».
Che cosa sia successo alla sua squadra nel dopo lockdown (in nove partite ha ottenuto soltanto una vittoria e tre pareggi perdendo le restanti cinque), nemmeno il presidente Stirpe riesce a spiegarselo.
«Credo sia quasi impossibile trovare una risposta. Dal punto di vista della società è stato fatto il massimo perché la squadra potesse tornare in campo in assoluta sicurezza e tranquillità. Anche sotto il profilo della preparazione nulla è stato lasciato al caso. E questo già nel periodo del lockdown stesso, come mi hanno confermato i miei collaboratori che erano quotidianamente al campo. Per cui era impossibile poter presagire questo andamento a livello di prestazioni e risultati nel momento in cui si è tornati a giocare».
Alla resa dei conti l'unica piccola giustificazione potrebbe arrivare dai tanti infortuni con i quali il tecnico Alessandro Nesta sta facendo i conti dalla ripresa del campionato fino ad oggi.
«Diciamo che abbiamo avuto sempre un minimo di cinque infortunati e sicuramente questo ci ha tolto quel piccolo vantaggio che avevamo su altre squadre, considerando la nostra lunga rosa. Ma in ogni caso non può certo questo rappresentare una giustificazione».
A questo punto sono in molti a domandarsi cosa potrà succedere nel caso il Frosinone non dovesse riuscire a raggiungere l'obiettivo minimo di questo inizio campionato, che è appunto la qualificazione ai play off.
«Andremo a fare un'analisi completa su tutto quello che è stato sbagliato e cercheremo di non ripetere gli stessi errori. Anche se il Covid ci sta ponendo di fronte a sfide importantissime e se non dovessimo andare in Serie A i problemi aumenterebbero, lavoreremo comunque per un futuro che ci auguriamo più brillante. La differenza tra giocare nella massima serie o in B il prossimo anno sarà abissale e per questo mi fa sorridere chi sostiene che la società del Frosinone non vuole andare in A».