La vittoria di venerdì scorso nella gara dello "Stirpe" contro lo Spezia, arrivata dopo cinque turni (due pre e tre post covid 19) nei quali il Frosinone aveva rimediato due soli punti, ha indubbiamente restituito un po' di serenità in tutto l'ambiente canarino. Oltre a permettere alla squadra di Nesta di recuperare una posizione di classifica (è salita dal sesto al quinto posto), ma soprattutto mantenere invariato il ritardo di quattro lunghezze dalla piazza d'onore e quindi dalla promozione diretta in Serie A. Chiaro, però, che adesso serve dare continuità alla vittoria contro l'undici di mister Italiano, a cominciare dalla trasferta di questa sera al "Castellani" contro l'Empoli. Una partita sulla carta per nulla facile, considerando che la formazione dell'ex tecnico giallazzurro Pasquale Marino oltre ad essere in piena lotta per conquistare un posto play off, è soprattutto composta da tutti calciatori di grande spessore per la categoria. Non è certo da meno quella a disposizione di Alessandro Nesta, ed ecco quindi che sulla carta si prevede una sfida equilibrata e aperta a qualsiasi risultato. Il Frosinone sarà chiamato a giocarla con la stessa voglia, determinazione e intensità che ha messo dall'inizio alla fine nella partita contro lo Spezia. Solo così facendo si potrà pensare di tornare a casa con un risultato positivo e aprire nel migliore dei modi il secondo trittico di gare di questo periodo da giocare in soli otto giorni. Dopo la trasferta di questa sera, infatti, lunedì alle 21 il Frosinone tornerà in campo per ospitare allo "Stirpe" la Juve Stabia e quindi venerdì prossimo (ore 18,45) sarà impegnato nella trasferta di Pescara.

Probabili formazioni

Aspetto tecnico e tattico
Entrando nell'aspetto più squisitamente tattico, che a nostro modo di vedere avrà una grande importanza questa sera, per la prima volta dopo tanto tempo non possiamo affermare con certezza che Nesta manderà in campo la sua squadra con il collaudato modulo 3-5-2. Tutto questo alla luce di quanto accaduto con lo Spezia. Nell'occasione, infatti, contro il 4-3-3 dei liguri, l'allenatore dei ciociari ha pensato di giocare con il 3-4-1-2 e la mossa del trequartista gli ha fatto vincere la partita. Considerato che anche l'Empoli si schiera con il 4-3-3, bisognerà a questo punto attendere il fischio d'inizio di questa sera per vedere il modulo adottato dal Frosinone. In ogni caso la difesa sarà comunque composta da tre uomini, e qui passiamo all'aspetto tecnico, che dovrebbero essere Brighenti, Ariaudo e Capuano. Szyminski, titolare nelle ultime due partite (una volta schierato sul centro destra e l'altra da centrale), nell'occasione dovrebbe partire dalla panchina. Mediana a quattro o a cinque, poco cambia per quanto concerne gli esterni. E per questo ruolo si va verso la conferma di Salvi a destra e D'Elia a sinistra. In mezzo, dove non sarà disponibile l'infortunato Tabanelli, certo di una maglia è Rohden (giocherà mezzala di destra nel 3-5-2 e trequartista nel 3-4-1-2), mentre per le altre due sono in ballottaggio Gori, Maiello e Haas. In attacco, infine, dovrebbe tornare dall'inizio Dionisi e al suo fianco Novakovic sembra al momento in vantaggio nei confronti di Ciano.

LE PAROLE DI NESTA

Al di là dei moduli tattici le partite di calcio finisce sempre per risolverle chi è chiamato ad interpretarle nel modo migliore. Cioè gli undici uomini in campo che diventano quasi sempre sedici in considerazione del caldo e della frequenza delle partite molto più alta del solito. E allora fa bene Alessandro Nesta a insistere sul fatto che ad Empolii i canarini dovranno essere pronti a conquistare un risultato positivo con una prestazione valida sul piano del gioco e, soprattutto, su quello temperamentale.  Voglia di vittoria e attenzione ai massimi livelli che, alla fine, sono le componenti spesso più importanti della stessa manovra che una squadra riesce a svolgere sul campo. Il tecnico dei canarini lo ha anche ribadito nel corso della conferenza stampa a distanza di ieri mattina. «Penso che le partite di calcio si risolvono nelle aree di rigore. È là che fai gol o lo subisci. È là che devi buttarla dentro se ti capita l'occasione o di evitare di subire la rete se l'occasione l'avranno gli avversari. È in area che devi stare sempre concentrato e attento. Ciò non toglie che, poi, sia anche molto importante quello che accade in mezzo al campo». Dopo lo Spezia... «La vittoria per noi è stata molto importante e può aiutarci moltissimo perchè la prestazione, al contrario di quelle offerte in altre partite, è stata molto più positiva. Però ora sarà necessario dare continuità a quel risultato sicuramente valido sotto tutti gli aspetti. Ogni gara è una storia a se', ma affrontandola tutte le altre con la stessa determinazione e manovra possiamo essere ottimisti». La forma dei suoi ragazzi... «Abbiamo lavorato molto bene ma dobbiamo restare sulla strada che ci ha portato a ritrovare il successo pieno. Dobbiamo ripetere quanto fatto di buono contro i liguri. Nell'occasione abbiamo indubbimente pressato bene, vinto i duelli in ogni zona del campo e siamo stati alti con la squadra». Sull'avversario odierno... «Sicuramente un'altra squadra rispetto a qualche tempo fa. Non dobbiamo considerare la gara del girone di andata perchè abbiamo incontrato e superato una squadra in difficoltà. Ora ne troveremo una diversa, molto più forte, Sarà una gara tosta, anzi tostissima».

La chiusura... "Non dobbiamo fare calcoli. Da qui alla fine avremo sei partite e dovremo vincerne il più possibile. Sperando che gli altri lascino per strada qualche punto".

E QUELLE DI PASQUALE MARINO

L'ex di turno della partita , il tecnico Pasquale Marino, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match tra toscani e Frosinone. «Tornare a vincere - ha esordito - è stato importante, non essendoci ancora riusciti dopo la ripartenza. La squadra sta crescendo e domani - oggi, ndr - ci troveremo di un avversario fortissimo che, come noi, ha ritrovato solo nell'ultimo turno il successo. Il Frosinone è una squadra che ha gran qualità e organizzazione, con tanti ragazzi che giocano insieme da tempo: dovremo esser bravi a curare tutti i dettagli perché quando si vanno ad affrontare certe squadre non si può concedere nulla». Gli è stato chiesto della sua esperienza a Frosinone e dell' epologo ai playoff. «Non è stato bello, un episodio ci ha condannato. All'andata avevamo pareggiato, nella gara di ritorno ad inizio ripresa siamo rimasti con un uomo in più e nel finale con la doppia superiorità numerica salvo poi subire un gol su una punizione da trenta metri passata in mezzo a una selva di gambe. L'epilogo, come detto, non è stato quello sperato, ma la nostra era stata una stagione importante: appena retrocessi, con molte squadre che rischiano di farlo di nuovo, abbiamo conquistato 74 punti, 21 vittorie e tanti dati positivi che purtroppo non vengono ricordati. Il mio obiettivo era quello di vincere tanto che non essendo riuscito a raggiungerlo ho scelto di chiudere lì la mia esperienza, lasciando un contratto importante per la categoria...».


Passando a temi e tempi più attuali: «Zurkowski? Più gioca più migliora. Adesso dal punto di vista fisico sta bene e lo ha dimostrato nelle ultime gare: ripenso ad esempio al secondo gol a Venezia, dove ha recuperato palla quasi nella nostra area di rigore e ha fatto tutto il campo ribaltando l'azione. È cresciuto molto, deve ancora migliorare a livello tattico e in determinati movimenti ma questo arriva solo giocando. Tutino e Ciciretti insieme? Tutto è possibile, lo hanno già fatto e lo possono fare senza problemi. In generale abbiamo tante soluzioni e dopo questa lunga sosta va capito chi sta meglio, tenendo conto anche di chi entra prima in forma e di chi ha bisogno di più tempo. Sono tante le variabili da considerare, i giocatori stanno crescendo, e in virtù delle tre gare in una settimana dobbiamo fare determinate valutazioni, tenendo fuori o risparmiando anche chi meriterebbe sempre di giocare». Gara importante, ma anche determinante? «Tutte le gare sono importanti ma non determinanti perché restano ancora punti a disposizione. La vittoria ci ha fatto bene sotto tutti i punti di vista, dal morale al fatto che stiamo ritrovando quella consapevolezza che avevo visto nelle mie prime gare».