Un solo punto conquistato nelle ultime tre gare disputate dopo la ripresa del campionato. Due sconfitte consecutive nel giro di tre giorni. Classifica che lo ha visto scivolare dal terzo al sesto posto, e distacco dalla piazza d'onore (quella che a fine stagione ti permette di guadagnare la Serie A in maniera diretta e quindi senza passare per la lotteria dei play off) salito da due a quattro punti. Insomma, di motivi ce ne sono, tanti e interessanti, per capire che il Frosinone non può più permettersi altre distrazioni se vuole proseguire ad alimentare sogni di promozione diretta. Per cui è di fondamentale importanza invertire l'attuale trend negativo. Sotto il profilo dei risultati, ma anche delle prestazioni. Il tutto a cominciare proprio dalla gara in programma questa sera (ore 21) allo stadio "Benito Stirpe".  Nell'occasione l'undici di Alessandro Nesta si troverà di fronte lo Spezia, che nella graduatoria generale occupa la quarta posizione con due lunghezze di vantaggio nei confronti dei ciociari. Una sorta di ultima chiamata per il Frosinone alla corsa per il secondo posto, ma non solo. In caso di insuccesso, infatti, Brighenti e compagni metterebbero in serio rischio anche la qualificazione play off. Non ultimo in considerazione del fatto che nel prossimo turno saranno impegnati nella trasferta del "Castellani" contro i padroni di casa dell'Empoli. La formazione dell'ex Pasquale Marino è attualmente decima della classe, staccata di sei punti dai canarini. Un discorso che potrà essere evitato in caso di vittoria questa sera. Battere lo Spezia, e lo sanno bene Nesta e i suoi ragazzi, non vorrebbe soltanto significare conquistare i tre punti in palio e scavalcare in classifica l'avversario, quanto piuttosto ritrovare piena fiducia nei propri mezzi e quindi poter affrontare con ben altro spirito le restanti sei gare prima del termine della stagione regolare.
L'aspetto tecnico e tattico
Passiamo a questo punto all'aspetto tecnico e tattico. Per quanto concerne quest'ultimo, il Frosinone verrà schierato come sempre dal suo allenatore con il consueto modulo 3-5-2. Molto più difficile provare a capire quelli che saranno invece i canarini chiamati a comporlo.
Nella gara di sette giorni fa contro il Cittadella, Nesta ha cambiato sette-undicesimi della formazione iniziale di Trapani. Tre giorni più tardi, vale a dire lunedì sera a Verona contro il Chievo è accaduta la stessa cosa (confermati soltanto quattro calciatori che erano scesi in campo con i veneti). Questa sera, però, riteniamo che le novità da parte del tecnico possano essere di meno. Probabilmente ci sarà il ritorno di Ciano dal primo minuto, che dovrebbe prendere il posto di Novakovich, e quindi potrebbero essere cambiati i due esterni della linea mediana con Paganini al posto di Zampano e Beghetto in quel di D'Elia. Infine non ci sarà Tabanelli, che si è fatto male durante la rifinitura. Al suo posto uno tra Gori o Haas. Per il resto Nesta potrebbe confermare gli altri sette calciatori titolari lunedì sera al "Bentegodi". Con un unico dubbio legato alle non prefette condizioni fisiche di Ariaudo al cui posto giocherebbe Szyminski.

LE PAROLE DI NESTA

Nesta sa benissimo che la partita di oggi è di quelle che possono determinare il futuro della squadra che allena e, quindi, anche il suo. Ma resta fiducioso e sereno, anche se accompagnato da sentimenti molteplici e forti. A cominciare dall'importante della posta in palio e dalla necessità di conquistarla per intero dopo il lungo digiuno. Anche se Covid 19 ci ha divisi, Nesta lo sentiamo di fronte a noi con tutta la sua voglia di spazzare via gli spettri di un altro risultato negativo per lasciare il posto alla gioia del successo ritrovato. Una conferenza stampa diversa dalle altre, importante e vera nonostante avvenga con i vincoli imposti dalla pandemia.

Dopo due pari e tre ko sente a rischio la panchina?
«Certamente. Con questi risultati è giusto sentirsi in discussione».

Sentire e leggere queste voci può condizionare o meno il suo lavoro?
«Mi giudicano da quando ero piccolo. Ho giocato ad alti livelli, eppure appena sbagliavo mi disintegravano perchè dal sottoscritto si aspettavano sempre il meglio. Ora sono allenatore e non cambia niente. Resto, però, sereno. Più delle critiche fanno male le sconfitte. Sono abituato a essere giudicato, criticato e acclamato. So quello che debbo fare e ho le mie idee. Se avrò ragione sarò apprezzato, diversamente è giusto che la società faccia quello che ritiene di dover fare».
Le maggiori difficoltà della squadra sono di ordine mentale o fisico?
«Dopo la sosta la squadra sta facendo fatica a rialzarsi. Dobbiamo crescere fisicamente e riprendere fiducia perchè le sconfitte sono dannose per i giocatori e l'ambiente. Siamo tra le squadre più esperte e, quindi, occorre più tempo per rimetterci in moto».

Se anche la difesa perde colpi il cammino diventa più difficile?
«Dopo tre mesi di pausa tutti erano preoccupati per la ripresa. Lo Spezia ha perso con il Pisa, il Crotone ha fatto tre pareggi, noi qualche punto in più potevamo prenderlo. Di certo abbiamo giocato alla stessa maniera di quanto abbiamo vinto le sei partite di fila».
Oggi vi giocato forse tutto. A livello mentale quanto sarà difficile pensare al secondo posto ma anche guardarsi le spalle?
«Siamo tutti là. Vinci una partita e torni a pensare in grande. Se perdi ancora i guai aumentano. Non dobbiamo fare calcoli ma affrontare le sette partite con la volontà di tornare al più presto al successo».

PROBABILI FORMAZIONI