Brutta battuta d'arresto del Frosinone al suo ritorno a casa, dopo oltre cento giorni dall'ultima gara pre emergenza Coronavirus. E come contro la Cremonese (era il 7 marzo) i canarini incassano due gol senza segnarne nessuno. Una sterilità offensiva che dura a conti fatti da tre turni (0-0 anche a Trapani alla ripresa).  Demerito di un attacco che nel primo tempo ha faticato ad entrare in ritmo, merito di una difesa avversaria molto attenta anche quando ha dovuto parare gli affondi di Novakovich e Ciano, subentrati nella ripresa agli stanchi Ardemagni e Dionisi. Nesta opta per un massiccio turnover, sulle fasce piazza due corridori come Paganini e Beghetto, Gori in mezzo al campo a far legna insieme ad Haas. Ma invece di correre i canarini si barricano nella propria metà campo, per poi provare a partire in contropiede. Mossa sbagliata perché il Cittadella gira bene palla ma non si scopre mai. E alla fine del primo tempo concretizza un maturo vantaggio territoriale con Iori dagli undici metri dopo che Bardi aveva atterrato Diaw, lesto a strappar palla dai piedi di Krajnc  e fiondarsi in area.

Fatta la frittata nella ripresa i canarini alzano il baricentro ma la manovra è poco organica. Si va a fiammate nel tentativo di recuperare il risultato. Quando ti aspetti che l'arrembaggio porti al bottino sperato, il fulmine a ciel sereno. Da una punizione di Benedetti alla girata di testa di Luppi è un attimo e i giallazzurri al 51' sono sotto di due gol. Da allora sarà un continuo forcing. Con il fisico, con la grinta. Ma con poca testa. E anche con poca fortuna, visto che Paleari salva almeno due volte la sua porta. Finisce con il Cittadella che vince espugnando per la prima volta nella sua storia un campo della Ciociaria. Tre punti che valgono anche il sorpasso in classifica proprio ai danni del Frosinone. Venturato può essere contento. Nesta invece dovrà studiare che cosa non funziona nell'ingranaggio della sua squadra.