Fine anno, tempo di tirare le somme. Anche se parziali proviamo a fare le pagelle delle squadre ciociare impegnate nel campionato di Eccellenza regionale.
Ferentino
La vera rivelazione di questo campionato. La squadra di Pippnburg sta viaggiando a ritmi incredibili perché chiudere l'anno a sole due lunghezze dalla testa della classifica era cosa davvero non preventivabile a settembre. Il Ferentino è una squadra che gioca bene e che corre bene in campo. I giocatori sanno sempre cosa devono fare e questo è un grande merito del tecnico che ha dato una identità precisa alla sua formazione. Merito anche di una politica lungimirante che ha consentito di far maturare nel tempo elementi che quest'anno hanno probabilmente fatto il salto di qualità, uno su tutti D'Arpino. A questi il Ferentino ha aggiunto tasselli importanti e giovani di prospettiva, il 2004 Maura è il migliore parietà visto in Eccellenza da parecchio tempo, che hanno migliorato la squadra in quantità e qualità. Ma soprattutto gli amaranto meglio di chiunque altro sembrano aver capito quale è la chiave per fare bene in questo torneo. Giocare ogni partita come fosse uno spareggio salvezza.

Voto: 8

Sora
Che la squadra fosse buona lo si sapeva e nei mesi è stata migliorata strada facendo. Il cambio di tecnico ad ottobre ha fatto capire a tutti che la società ha chiaramente l'obiettivo di puntare al salto di categoria. Se non ci fosse la Lupa Frascati il Sora sarebbe di diritto la favorita alla vittoria finale ma in riva al Liri siamo certi che faranno di tutto per giocarsela con i castellani fino alla fine. In classifica i due punti di distacco raccontano di una differenza maturata proprio nello scontro diretto vinto dalla Lupa al "Tomei". Il punto debole sembra proprio questo perché nelle partite con Lupa, Ferentino, Sezze e Terracina il Sora ha raccolto solo un punto. Troppo poco. Ma c'è tempo per colmare il piccolo gap soprattutto se proseguirà la striscia vincente in corso e se Rossi, per distacco capocannoniere del girone, continuerà a segnare con questa frequenza. La gara di Arce al ritorno in campo dirà subito una parola importante.

Voto: 7,5

Città di Monte San Giovanni Campano
I monticiani sono in linea con il loro obiettivo dichiarato; centrare la salvezza. Difficile, ma non impossibile, che ci si riesca direttamente; più probabile che si debba ricorrere ai playout. Nel frattempo c'è da disputare un girone di ritorno con un occhio da prestare anche alla parte bassa della classifica. Le vittorie contro Itri e Colleferrro sono state un balsamo sia per la classifica che per il morale di una truppa che ha visto avvicendarsi al comando ben tre allenatori. Ora la squadra è nelle mani di un tecnico esperto come Ghirotto. Il Monte San Giovanni Campano sembra squadra capace di tirarsi fuori dal fondo classifica ma deve compiere ancora un saltino in avanti soprattutto nella continuità di rendimento

Voto: 6-

Città di Paliano
Una partenza più che buona e poi tanta fatica. Questa in estrema sintesi il possibile commento al girone di andata del Paliano. Una squadra che sapeva e sa che conquistare la salvezza sarà impresa difficile e che da queste parti equivale ad una Champions. La squadra è la stessa della passata stagione con l'addio di Fazi e l'innesto di un nugolo di giovani fatti esordire nel minitorneo della scorsa primavera. Il Paliano è squadra che per raccogliere punti deve sempre giocare al massimo, deve sempre correre più degli avversari perché quasi sempre il tasso tecnico altrui è superiore. Una cosa che è riuscita solo in parte finora perché se è vero che raramente il Paliano è stata messa sotto nettamente è anche vero che ormai la vittoria manca da troppo tempo. Era il 24 ottobre quando i biancorossi battendo il Pontinia portarono a casa per l'ultima volta i tre punti. Occorre invertire la rotta sin da subito perché la terz'ultima posizione è ad un passo. A dicembre è stato preso Pintori, per provare a colmare la lacuna delle palle inattive. Resta però il dubbio su come far coesistere una squadra di corsa con un calciatore di 40 anni.

Voto 5,5

Arce
Una squadra che sta viaggiando sotto le attese della vigilia perché se è vero che in casa gialloblu l'obiettivo dichiarato era la salvezza è altrettanto vero che il cambio di allenatore racconta di una storia diversa. Probabilmente ad Arce non si conosceva bene il livello nel quale si potesse collocare la squadra anche se più di qualcuno aveva pensato che un posto a ridosso delle migliori fosse nelle possibilità arcesi. Invece il girone di andata ha detto che al momento l'Arce è in piena zona playout, che la zona playoff è distante 13 punti e che la zona retrocessione solo 6. Nel mercato invernale la società è stata tra le più attive segno che c'è la chiara volontà di dare al tecnico gli strumenti per tirarsi fuori e centrare la salvezza diretta. Ma più che i calciatori, sembra di poter dire, che all'Arce servano uomini capaci di mettere in campo quella intensità che finora si è vista poche volte in campo.

Voto 5

Città di Anagni
Senza giri di parole, la vera delusione di questo girone di andata sono i biancorossi. Ventuno punti in quindici partite giocate sono un misero bottino per una squadra attrezzata per competere per un posto al sole e non per sgomitare nella pattuglia delle squadre in corsa per evitare i playout. Presi singolarmente i giocatori accreditano senza ombra di dubbio le attese della vigilia. Messi insieme in campo quasi mai hanno confermato di essere una squadra e un gruppo di solisti, pur con i piedi buoni, non va da nessuna parte nel calcio. Il cambio di allenatore doveva dare la scossa ma sinora si è visto molto poco. Vedremo se la sosta gioverà al lavoro di Gesmundo chiamato a motivare un gruppo che puntava alla Serie D e che deve ricalibrare gli obiettivi in corsa.

Voto 5

Morolo
Con un piede in Promozione la squadra lepina si prepara a salutare il massimo torneo dilettantistico regionale dopo più di quindici anni nel corso dei quali si è vissuta anche una fantastica parentesi in Serie D. Che questo fosse il destino di una formazione che assomiglia più ad una juniores che ad una prima squadra era abbastanza evidente sin da subito. La squadra non poteva competere con il resto del drappello, almeno non ad inizio stagione quando il gap tecnico e esperienziale è venuto fuori fragorosamente in molte gare chiusesi con goleade subite. Ma a Morolo questo è l'avvio di un progetto a lungo termine che quest'anno aveva il solo obiettivo di tenere in vita una delle società più gloriose della storia recente del calcio ciociaro. Per costruire qualcosa dal punto di vista tecnico c'è tempo. Anche se dovesse essere da una categoria inferiore.

Voto: sv