È nata la nuova Polisportiva Alatri. Forza. Sono bastate sette parole, quelle appena scritte, a restituire entusiasmo e grinta al popolo verderosa. Perchè quelle sette parole, un vero e proprio atto fondativo, sono state scritte e pubblicate sulla bacheca Facebook di Bruno Galuppi, la persona che più di tutti, non se ne abbia a male nessuno, in questo momento rappresenta il calcio nel paese dei Ciclopi.

Sette parole che sono suonate come un appello a tutti gli sportivi del paese chiamati a collaborare al nuovo progetto.
E l'appello, almeno a giudicare dai numeri e dall'interesse suscitato tramite social, sta funzionando. E sta funzionando perchè la persona che lo ha lanciato è credibile, sa di sport ed è intrisa di verderosa da capo a piedi. Era, probabilmente, l'unica persona a poterlo fare con questa autorevolezza nel momento in cui la salute del football in paese è ai minimi storici.
Alle spalle, infatti, ci sono un paio di stagioni molto sofferte, la questione sempre aperta dell'agibilità del Chiappitto e, dulcis in fundo, un tentativo di fusione, evidentemente naufragato, con il Tecchiena che proprio non è mai riuscito a piacere ai più.
Occorreva una svolta e la svolta è arrivata. In maniera nuova, inconsueta, ma assolutamente in linea con i tempi. Con sette parole. È nata la nuova Polisportiva Alatri.
Bruno, da dove parte la Polisportiva Alatri?
«La Polisportiva non parte da zero perchè, anche se è una società del tutto nuova, poggia le proprie basi su una storia lunga e importante perchè la storia del calcio ad Alatri è un patrimonio di tutti e io spero che questo venga compreso».
Hai lanciato un vero e proprio appello sui social. A chi ti rivolgi?
«A chiunque abbia a cuore le sorti del calcio ad Alatri e sia di Alatri. Sia dal punto di vista societario che dal punto di vista sportivo. Tutti coloro che, sinceramente, sentano di poter contribuire si possono sentire chiamati in causa. Davvero, siamo aperti a tutti perchè questo è un progetto che non è di una persona in particolare ma di tutto il paese».
Quali sono le vostre priorità?
«C'è tanto da fare, quasi tutto direi. Ma non si può non partire dalla questione campo. Il "Chiappitto" è la nostra casa ma ha bisogno di lavori che dovrebbero partire tra parecchi mesi. Nel frattempo ha bisogno di lavori e autorizzazioni per poter ospitare le partite. Anche in questo caso il mio appello è a tutti: chiunque sia in grado di fare la propria parte si faccia avanti e ci troverà aperti e collaborativi. E poi il settore giovanile. La nostra intenzione è quella di tenere ad Alatri tutti i ragazzi delle giovanili di quest'anno perchè è su di loro che vogliamo puntare per dare vita ad un progetto serio, sano e che sia in grado di durare nel corso del tempo».
La prima squadra ripartirà dalla Terza categoria?
«Non lo so e non è nemmeno la cosa più importante. La cosa fondamentale è dare modo ad una squadra che porti il nome del paese e che indossi la maglia con i suoi colori di scendere in campo. La categoria è francamente poco interessante, almeno per ora. Detto questo, però, valuteremo la situazione e vedremo se si aprono varchi in qualche campionato superiore allaTerza».
Insieme a te ci sono un gruppo di uomini di sport chiaramente identificabili con la città.
«Il presidente è Paolo Galuppi, uomo di sport e non solo di calcio, il vice è Felice Rolletta, una persona e un nome che non hanno bisogno di presentazioni. Il responsabile del settore giovanile sarà Stefano Sarra. Altri dirigenti sono, Ivano Sarra, Luca Sarra, Fiorenzo Frasca e Angelo Retrosi».
Che ruolo avrai? Sarai l'allenatore della prima squadra?
«Io voglio dare una mano a questo progetto e vedremo cosa sarà meglio fare. Resto però sostanzialmente un uomo di campo e se devo immaginare il mio ruolo quello non può che essere su un rettangolo verde».