A firme siglate Nicandro Rossi traccia un primissimo bilancio di questa primordiale fase della stagione dove il Cassino si sta apprestando a prendere forma. Si delinea con una certa chiarezza la fisionomia della squadra biancazzurra versione 2020-21 alla luce delle conferme, finalmente ufficiali, che in questo weekend si sono concretizzate. Per larghi tratti la formazione benedettina può dirsi completa: le pesanti conferme dello zoccolo duro composto dagli storici Carcione, Della Pietra, Darboe, Giglio, Ricamato e Tribelli costituisce una garanzia per una base ben consolidata sulla quale inserire acquisti mirati. L'innesto di Lucchese rappresenta un movimento di mercato che va nella direzione dell'inspessimento del tenore tecnico del Cassino. Inoltre tornano utili tanti giovani che con Urbano hanno saggiato a vari livelli già l'Interregionale.

Presidente Rossi, lei nelle ultime settimane ha parlato di un programma di contenimento dei costi. Le conferme di praticamente tutti i migliori della scorsa stagione insieme all'acquisto di Lucchese vanno in una direzione diversa. È cambiato qualcosa nella vostra filosofia?
«Assolutamente no, la sostenibilità del Cassino calcio deve essere sempre garantita tant'è vero che non è stato aumentato il budget. Diciamo che in tre anni di esperienza in Serie D abbiamo capito come investire nella maniera più efficiente, ad ogni livello. Razionalizzare le spese, laddove si possa, andando a impiegare una quantità maggiore di risorse in quegli asset strategici che apportano un salto di qualità è stato il vero cambiamento in positivo. Praticamente viene eliminato ogni superfluo ed investito di più dove crediamo possa apportarci maggiore valore».
Questo modo di operare sta facendo presagire la nascita di una squadra competitiva, almeno sulla carta: cambiano gli obiettivi stagionali?
«I nostri obiettivi sono sempre gli stessi, quelli di fare un buon campionato che ci permetta di stare nella parte sinistra della classifica, come abbiamo sempre dichiarato. Vogliamo costruire una squadra che ci consenta di divertirci e potercela giocare contro tutti ad armi pari. A mio avviso, stiamo lavorando bene e sono ottimista per stagione alle porte. Quello che voglio sottolineare è che non vendiamo sogni, sia chiaro, non è cambiato nulla rispetto a ciò che dicevamo e pensavamo prima. Cerchiamo solamente di lavorare al meglio con ciò che abbiamo a disposizione».
Che cosa manca per completare la rosa tra gli over? A che tipi di profili pensa?
«Intanto non mi interessa prendere calciatori di medio livello. Sono disposto a fare anche un sacrificio economico ma chi viene deve essere forte e motivato. Ci stiamo guardando intorno per un difensore e un attaccante. Al momento credo che il primo abbia la precedenza perché è un tassello più urgente allo stato dell'arte, ma siamo sempre vigili. Ogni profilo è avallato dal nostro staff e da mister Grossi. Senza che piaccia a lui non si prende nessuno».
Ci sono profili su cui siete attivi?
«Non me ne sto occupando io in prima persona ma su qualcuno ci stiamo muovendo. Varchetta della Turris? È un profilo molto interessante, personalmente mi piace. È duro, agonisticamente cattivo, arcigno. È da qualche anno che lo seguo e mi ha fatto sempre un'ottima impressione. Su Poziello non ci sono chance, rimarrà al Savoia. L'addio di Mazzei mi è dispiaciuto sebbene ci sia un timido tentativo da parte del gruppo storico, col quale si è ben integrato, di ritirarlo dentro. Ma nella sua situazione ci sono problemi di natura lavorativa, nient'altro. Altri profili vagliati sono sproporzionati a nostro avviso tra richiesta e valore. Ma staremo a vedere, tempo ce n'è».
In tema di giovani vi state muovendo oltre quelli che avete?
«Difficilmente ne arriveranno da fuori. Chiuderemo ad ore per Pa Modou Camara ('01). Abbiamo preso Zonfrilli (classe '99) dal Roccasecca, personalmente non lo conosco ma me ne hanno parlato molto bene. I nostri ragazzi sono molto forti, tant'è vero che me li chiedono da tutte le categorie. È notizia di questi giorni che il nostro Iacopo Ierardi ('06) abbia firmato per la Lazio, che soddisfazione! Lavoriamo bene sul settore giovanile ed i frutti si stanno vedendo in questi anni. Siamo disposti a prendere ragazzi da fuori solo qualora siano nettamente più forti dei nostri. De Marco? In ballo è entrata la Viterbese. Credo che il ragazzo debba scegliere una destinazione che gli consenta in primis di giocare e valorizzarsi, al di là che sia Serie A, B o C».