Il primo effetto già l'ha generato l'annuncio di Sandro Grossi alla guida del Cassino: sembra respirarsi un'aria di maggiore entusiasmo intorno alla squadra. La stima e il ben tornato di buona parte del popolo cassinate si sono riversati immediatamente sulla bacheca Facebook prima e dopo l'annuncio dell'accordo con la società del presidente Nicandro Rossi, manifestando a chiare lettere il gradimento per il ritorno del tecnico eroe della Serie C. La voglia di ricominciare e riscattare l'infelice esperienza del 2014 ha palesato un Grossi bramoso di mettersi immediatamente al lavoro. Quel "riporterò la gente allo stadio" asserito con il suo fare tipicamente determinato e sanguigno è un vero e proprio grido di battaglia che deve essere raccolto dal tifo e dagli appassionati biancazzurri per costruire un qualcosa di importante: innanzitutto quel senso di appartenenza verso i colori che negli ultimi anni si è pian piano affievolito tra polemiche, riprogrammazione degli obiettivi di Serie C e un format del campionato d'Interregionale che penalizza decisamente le formazioni di medio-alta classifica (e che andrebbe ripensato). Nella conferenza stampa dell'altro ieri Sandrone ha indicato la strada: ricompattarsi. Tutti: squadra, società e tifosi. La scelta del tecnico di Caira da parte del sodalizio benedettino va letta anche in questa chiave. Grossi è un trascinatore nato. Un entusiasmo che speriamo possa coinvolgere l'ambiente intero. Un entusiasmo che però deve rigenerarsi anche fuori dal rettangolo verde attraverso iniziative societarie atte a fa circolare il marchio Cassino, specialmente in città e nell'hinterland, creando valore: l'apertura di un point in centro, interventi di calciatori e staff nelle scuole e all'università, campagna abbonamenti a prezzi ancor più bassi, iniziative solidali, affiliazioni, una strutturata campagna di comunicazione. Per quanto riguarda le questioni di campo, Grossi non pare accontentarsi di un campionato votato alla salvezza ma vuol iniziare in sordina per poi vedere come si evolve la situazione. Di certo si aspetta una squadra competitiva, come ha detto lui in consonanza con Rossi. Ha dichiarato più volte che gli "Età di Lega" sono i veri pezzi pregiati e il Cassino su questo ha lavorato bene negli anni: non solo i gioiellini De Marco e Orlando (le cui trattative per le possibili cessioni in stallo giacché le società professionistiche devono ancora concludere i rispettivi campionati), in rampa di lancio ci sono diversi altri giovanissimi che Rossi giura essere altrettanto bravi e che intanto verranno aggregati alla prima squadra per il ritiro (che si svolgerà ancora una volta in sede). Grossi ha bloccato tutti gli under: sembra sfumato il blocco dei '99 che quindi usciranno dal circuito giovani. Si va verso lo scorrimento con un 2000, due 2001 e un 2002 (o più giovani) per gli interi novanta minuti. Rossi è stato chiaro: andranno in ritiro anche tre classe 2004, poi deciderà Grossi; inoltre lo stesso patron ha sottolineato che da fuori arriveranno under solo se faranno compiere il salto di qualità. Per quanto riguarda gli esperti Sandrone ha in serbo un paio di pedine da spendere a secondo delle necessità di campo. Intanto si comincia dalle conferme: considerati già della partita Carcione, Della Pietra e Giglio, vero pupillo del tecnico di Caira. Ricamato si è detto disponibile a proseguire in casacca biancazzurra e non è così scontato che vada via, anche se quando Urbano si accaserà sarà presumibilmente quella la sua prima richiesta. Tribelli, il cui cartellino è del Cassino, non è scontato che vada via, anzi, al momento non è in piedi nessun discorso di cessione, Grossi ne gradirebbe eccome la permanenza. I vari Mazzei, Darboe, Abreu sono padroni del proprio destino, calcisticamente parlando, e la società farà un tentativo per trattenerli. Tagliati fuori, con ogni probabilità, saranno Centra, Lombardi (per un discorso di età) e Negro.