Con il campionato ufficialmente concluso il Cassino si proietta al futuro. Prima questione da dirimere è quella riguardante la guida tecnica. I risultati di Corrado Urbano sono sotto gli occhi di tutti: nel triennio di sua conduzione l'obiettivo stagionale è stato sempre centrato. Il tecnico di Piedimonte San Germano si è esaltato particolarmente in materia di giovani dove spicca la crescita esponenziale dei talentini Orlando e De Marco (ormai prossimi ai saluti per migrare verso il professionistici), ma in via generale è sempre riuscito ad ottenere il meglio da ogni Eta di Lega. Del resto quando nel background c'è un triennio nel Bari Primavera (uno dei settori giovanili più importanti del sud Italia) qualche capacità in materia devi avercela a forza.

In quell'esperienza dal tecnico cassinate fu allenato anche il centrocampista fiorentino Gaetano Castrovilli, uno dei calciatori più promettenti della scena italiana e, forse, non solo. Mai come il prossimo anno, dunque, il profilo di Urbano sembra essere quello ideale per un Cassino ancora votato ad un progetto verde.
«Ci siamo sentiti recentemente con Urbano e l'intensione è quella di proseguire nel rapporto - afferma il vice presidente del Cassino Andrea Balsamo - con la relazione che abbiamo non c'è bisogno di essere troppo formali per espletare le vicendevoli volontà. Siamo soddisfatti dei risultati conseguiti nella nostra esperienza insieme per cui il l'intento è quello di riconfermarlo». Se da una parte, senz'altro, i due propositi sono convergenti, dall'altra andrà trovata una quadra tecnica ed economica. Urbano ad obiettivo acquisito ha dato del capolavoro al risultato di quest'annata, una definizione nella quale si sottintende un risultato straordinario difficile da ripetere ogni anno a queste condizioni: budget dai margini relativamente stretti, rosa degli over risicata e giovani esclusivamente Made in Cassino.
Un risultato importante quello conseguito da Carcione e soci non perché il Cassino non avesse la stoffa per salvarsi, tutt'altro, ma perché non è mai stato neanche sfiorato dalla questione, anzi, e proprio questo che non era scontato, specie dopo i tagli dicembrini. Meriti distribuiti, naturalmente, anche alla società che è stata in grado di capire in poco tempo come funzionasse il calcio d'Interregionale razionalizzando le spese voltuarie senza intaccare la competitività concreta della squadra, realizzando quei principi di efficacia ed efficienza tipici delle aziende che viaggiano in condizione di sostenibilità.
Una strategia di contenimento dei costi passante dalla riorganizzazione del settore giovanile già attuata. Andranno contemperare, dunque, le due esigenze (quella di budget e quella tecnica) sul tavolo della trattativa vera e propria tra Rossi ed Urbano. L'ex Bari chiede una squadra con uno "zoccolo duro" di categoria che possa fare da barra stabilizzatrice alla colonia di giovani che le verranno aggregati.
«La nostra idea è quella di confermare buona parte dei calciatori di esperienza - prosegue Balsamo - ancora non abbiamo accordi di massima con nessuno, ma a questo punto ci aspettiamo anche una valutazione da parte dei calciatori sulla nostra società che è stata presente anche in un momento straordinario come quello del Covid 19, garantendo il pagamento degli stipendi a quei tesserati che hanno il calcio come unica fonte d'introito economico. Siamo una società seria. Al più presto inizieremo a capire come muoverci, ma con la pandemia in atto i tempi credo si dilatino». Per il futuro il dirigente benedettino anticipa: «Sarà ancora un Cassino giovane ed orgoglioso - prevede - È un peccato che quest'ultima parte di stagione non si sia disputata perché avevamo diversi under pronti a fare il loro esordio in prima squadra, accumulando esperienza utile per l'anno prossimo. Pazienza. Siamo convinti di avere giovani molto promettenti. Il ruolo del Cassino deve essere quello di lanciare calciatori in realtà importanti, anche in Serie A e B, e fisiologicamente farne salire anche in C. Siamo felici di poterlo fare senza porre ostruzionismi». Un obiettivo sicuramente ambizioso ma tutt'altro che non alla portata alla luce di una riorganizzazione fruttuosa del vivaio, ormai iniziata qualche anno fa, che sta dando frutti sia in termini dei risultati nei vari campionati giovanili, sia a livello di lancio di giovani prospetti in altre categorie.
L'ultimo passaggio di Balsamo è sull'attuale situazione del calcio di Serie D: «La decisione della Lega era nell'aria e credo sia stata di buon senso- conclude - immaginare la prossima stagione è ancora prematuro, c'è da capire come finirà questa in termini di ricorsi e come impatterà la crisi sulle società».