È abituato a lottare Francesco "Crispino" Perna. Lo fa ogni giorno, da 11 anni, contro un male che gli ha inevitabilmente scombinato la vita, l'Atassia di Friedrich. Era abituato a lottare anche prima della scoperta di questo "alieno" che aggredisce il sistema nervoso. E adesso lotta ancor di più, non solo per far conoscere la sua malattia, per contrastarla, sensibilizzare l'opinione comune, e vivere al meglio delle proprie possibilità, ma lo fa anche sui circuiti d'Italia, "in sella" alla sua handbike in competizioni dedicate.

Come l'8° handcycling GP di Monza. Questa è la seconda gara per Francesco, costretto ad usare la sedia a rotelle nella vita quotidiana, con un sorriso mai spento, l'ammirazione per Alex Zanardi e un sogno nel cassetto, le paralimpiadi. Su ben 140 partecipati, "Crispino", un ragazzo di 35 anni di Monte San Giovanni Campano, alle prime armi agonisticamente parlando si piazza in 87esima posizione, cosa che lo inorgoglisce non poco, come lui stesso spiega: «La gara durava un'ora e un giro, io sono riuscito a farne 5: sono quindi molto contento per la mia prestazione, andata oltre ogni più rosea aspettativa.

Ho fatto 1300 km in tre giorni, ma ci tenevo ad esserci perché è stata una gara organizzata dal team di cui oramai faccio parte "Piccoli Diavoli 3Ruote". All'autodromo è stata abbastanza dura, con 35 gradi sull'asfalto, 140 partecipanti...
mi sono classificato 87esimo ed essendo la mia seconda volta, il risultato mi rende orgogliosissimo. Per me queste competizioni sono fondamentali; sto cercando di fareesperienza, conoscerepersone, i meccanismi stessi della sfida, i tanti fattori che la condizionano come quello meteo, quello psicologico perché si è soli contro tutti e le uniche cose che muovi sono braccia e mente. Queste due devono andare di pari passo, essere in simbiosi, e sono entrambe fondamentali per arrivare al traguardo finale.

Per me è una grande vittoria far conoscere l'atassia in tutta Italia, far vedere che nulla è impossibile se si ha il coraggio e la voglia di affrontare la vita. Per me le gare sono anche questo, dimostrare a tutti ciò che si può fare grazie alla propria volontà. Ho vissuto davvero tante emozioni, le porterò dentro per sempre perché salire sui cordoli che hanno visto Shumacher e Senna avvicendarsi in periodi diversi è stato emozionante. Grazie allo sport, soprattutto all'handbike, conclude vivo in maniera più positiva possibile questa mia malattia e continuerò ad impegnarmi per far diventare il mio sogno realtà».

Al termine della manifestazione c'era un'importante lotteria che metteva a disposizione un ausilio per i diversamente abili, un "triride" che, «fortunatamente per me ed i miei accompagnatori, ho vinto e portato a casa», la conclusione di Perna.
Si tratta di un meccanismo a motore che aiuta nella deambulazione con la carrozzina.