L'aria frizzante della sera accarezza le gambe, ormai provate dalla fatica di una giornata intensa, vissuta sulle rampe dell'altopiano di Santa Serena, alla ricerca dell'impresa, della prestazione massima, dell'Everesting.  Cuore, testa e gambe…
E' un mantra, lo sanno bene i ciclisti, lo sanno bene gli sportivi in genere e lo conoscono benissimo Daniele Iacoboni, Paolo Ceccotti e Alberto Moscatello, impegnati nella "sfida - non sfida".

Bisogna accumulare 8848 metri di dislivello in bici - spiegano i protagonisti -, tanto quanto la quota del monte Everest e per farlo, si deve scegliere una salita e percorrerla tante volte fino al raggiungimento del dislivello stabilito. È una prova estrema, dura e senza compromessi. «Abbiamo raggiunto la quota più alta del mondo (quella dell'Everest) 8848 mt) in bicicletta». L'Everesting è una attività in cui i ciclisti salgono e scendono più volte da una determinata collina, scalando cumulativamente 8.848 metri. «Siamo partiti la mattina alle 3.52 del 12 settembre e abbiamo terminato alle 22.15, alba e tramonto...ed anche più... 15 ore in sella e 3 ore circa di riposo, sviluppando 210 km».
Nel buio dell'alba, quando tutto è iniziato, fino a sera, quando le ombre avvolgono nuovamente le dure rampe dell'altopiano, l'Everesting mostra il lato più terribile della sfida. Gli ultimi tornanti, quando conosci ogni sasso, ogni cespuglio sul ciglio della strada, quando la montagna sembra dirti: "Coraggio, fatti avanti… non ne hai abbastanza? Perché non vuoi mettere fine a questa sofferenza?". Cuore, testa e gambe…
L'impresa parte da lontano, gesti del genere vanno preparati meticolosamente, non si improvvisa nulla, non si può pensare di sopravvivere (si, sopravvivere) a qualcosa del genere se non si è preparati fisicamente e mentalmente. Gli amici aiutano: Daniele, Paolo e Alberto non sono stati lasciati soli. Il gruppo delle Frecce Gialloblù ha risposto e fatto sentire tutto il calore di cui sono stati capaci lungo le rampe dell'altopiano, ma la strada reclamava loro, la loro sofferenza e il loro impegno. Ce l'hanno fatta i nostri ragazzi, hanno dimostrato che per ottenere qualcosa basta volerlo, per toccare il cielo con un dito, anche solo per un giorno, basta avere… Cuore, testa e gambe.