Lo stop definitivo alle competizioni pallavolistiche non ha di certo messo il bavaglio a dubbi e chiacchiericci. Soprattutto in Ciociaria, dove ci si chiede quale sarà il destino della Globo Banca Popolare del Frusinate Sora, attualmente salvata in extremis dall'emergenza coronavirus. Se il campo ne aveva decretato la retrocessione - mancava un soffio alla certezza matematica – il Covid 19, quasi paradossalmente, le ha gettato un'ancora di impervia e speranza futura, da riporre nella prossima occasione di disputare ancora la SuperLega. Ma adesso l'imbarazzante silenzio stampa societario, nonostante alla fine il club bianconero, assieme alle "cugine" piccole e meno blasonate, abbia ottenuto quello che sperava, comincia a far temere tifosi e appassionati. Che l'emorragia causata dalla contingenza attuale possa negare le giuste possibilità economiche al Sora per pensare alla nuova iscrizione? Che il sopito affetto per la creatura di Gino Giannetti possa tramutarsi in un drastico calo del desiderio da parte dello stesso patron di rimettersi nuovamente in gioco?

D'altronde, allo stato attuale, come predetto da altri personaggi del volley che conta, sarà ancor più difficile convincere imprenditori e realtà importanti a trasferire energie nel mondo poi così non troppo dorato di questo sport. Senza dimenticare lo scarso afflusso di pubblico che ha connotato ancor più negativamente questa stagione già da dimenticare per i lirensi. Mentre c'è quindi da capire come si profilerà la prossima annata pallavolistica, tra blocco o meno delle retrocessioni e numero di partecipanti, la crisi economica si fa sentire persino tra le big. Ed è più facile comprendere i problemi delle "povere" se una piazza come Modena è costretta a cospargersi il capo di cenere e a dichiarare di non poter promettere l'ingaggio allo zar: «A Zaytsev posso solo dire che non sono in grado di garantirgli il contratto per l'anno prossimo. E se lui mi dice "Se mi guardo intorno mi lasci andare?" gli risponderei ma certo che sì», spiega la presidentessa gialloblu Catia Pedrini. Perché alcune star, adesso, sono un lusso che il movimento italiano non può mantenere. Di contro c'è anche chi pensa a fare già mercato, come i pontini che si assicurano le prestazioni di Giulio Sabbi con un biennale. L'opposto di Zagarolo torna dunque dalle sue parti, convinto dalla bontà del progetto-riscatto targato Top Volley Cisterna. Per i volsci, invece, si parla solo di vecchie - ma neanche troppo - conoscenze che si sono fatte voler bene ma che hanno dovuto lasciare la nave ancor prima della pandemia. Come l'ex capitano, il martello verdeoro João Rafael, che in questa stagione dopo aver abbandonato il Sora per approdare al Tours, in Francia, torna in Brasile dove giocherà con la maglia del Taubatè, la squadra che ha ingaggiato anche Bruno, ex stella della Lube. In attesa che si possa conoscere qualcosa in più circa il futuro dell'Argos nonché del massimo campionato italiano, l'arresto forzato dei tornei coinvolge quelli europei, così come successo per il calcio.
Il Consiglio di amministrazione della CEV ha comunicato di aver preso la decisione ufficiale di cancellazione dell'edizione 2020 di tutte e tre le coppe europee, a causa dell'emergenza coronavirus. Cancellate, di conseguenza, anche le Super-Finals di Champions League che erano in programma a Berlino il prossimo 16 maggio. Il massimo trofeo continentale, di cui è detentrice la Cucine Lube Civitanova, non verrà dunque assegnato per quanto riguarda l'edizione 2020. Il cammino dei biancorossi nell'attuale stagione, prima della sospensione del torneo, era arrivato fino alla qualificazione alle Semifinali.
All'orizzonte cosa si intravede? Una pallavolo moderna che riuscirà a salvarsi, coinvolgendo e unificando sforzi e diritti senza guardare a padroni e sottoposti, o una competizione d'elite tra poche privilegiate? A questo punto, ogni ipotesi aspetta di essere suffragata o smentita nel più breve tempo possibile.