L'accoglienza umanitaria delle tante persone in fuga dalle bombe e dai missili, costrette a lasciare tutto per salvare soprattutto il futuro dei bambini, si fa anche negli alberghi e ristoranti, dove si offre un primo riparo sicuro a chi è scampato all'orrore della guerra in Ucraina, dopo un viaggio estenuante.
Strutture dove si preparano di solito colazioni e pranzi per i turisti, che ora lavorano a pieno ritmo anche per servire un pasto caldo a chi è stato costretto a fuggire solo con poche cose. E un'accoglienza festosa è quella che hanno vissuto i profughi all'Astor Hotel & Ristorante di Frosinone, grazie alla disponibilità del direttore Emilio Ascolani e allo staff.
«L'aggravarsi degli accadimenti in Ucraina ha determinato l'aumento delle esigenze di assistenza, soccorso e accoglienza per tutta la sua popolazione. Per tali motivi, l'Astor Hotel & Ristorante è stato lieto di rendere concreta la propria solidarietà fornendo ai rifugiati della popolazione Ucraina un alloggio sicuro ed ogni forma necessaria di sostegno - ha spiegato Ascolani - Pertanto ci siamo resi disponibili ad ospitare un concreto numero di donne e bambini fuggiti dalla guerra. Questo nostro piccolo passo, sarà sicuramente un grande passo per l'umanità».
Quaranta profughi, tra mamme e bambini, sono stati accolti da mercoledì scorso nella struttura del capoluogo, tra mite la protezione civile di Roma e la Regione Lazio. Si tratta di una prima accoglienza, per ricevere un pasto caldo, un letto dove dormire, cercando di tranquillizzare soprattutto i bambini. E proprio lo sguardo dei più piccoli, i loro volti spaventati, è quello che ha da subito colpito il direttore Ascolani.
«Mamme arrivate con una valigia e i loro piccoli. Fuggite soprattutto per mettere in salvo i loro bambini - ci racconta Ascolani - Mi hanno intenerito molto. Non hanno più niente. Terrorizzati dal viaggio. Mogli costrette a lasciare anche i loro mariti, oltre alla casa, al lavoro, a tutti i familiari e amici. Molte mi hanno raccontato che non hanno più neppure la casa. Distrutta dalle bombe». L'età dei minori accolti all'Astor va dai 2 ai 14 anni. Ascolani ci ha raccontato che «adesso sono più tranquilli, felici, e questo mi riempie il cuore di gioia».
E un carico straordinario di allegria e leggerezza per i bimbi ucraini è stato portato domenica scorsa dai clown del distretto di Frosinone e Roma dell'associazione "Teniamoci per mano onlus". Insieme contro tutte le distanze, le divisioni e le guerre, consapevoli che parlare due lingue differenti non è un problema che ferma un clown. La risata è un suono universale in tutto il mondo. E vedere i piccoli profughi divertirsi, sorridere, giocare, è stata un'emozione non solo per le loro mamme, ma anche per tutto lo staff dell'Astor, del direttore e dei fantastici "nasi rossi".