La pace e la fratellanza che nascono tra i banchi di scuola. Questo il messaggio di speranza che giunge dal Comprensivo Frosinone 2 diretto dalla dirigente scolastica Mara Bufalini. Da venerdì scorso, infatti, l'istituto sta ospitando nel plesso de "La Rinascita" due nuovi alunni. Due fratelli che provenienti dal Sud dell'Ucraina insieme alla loro madre, hanno deciso di lasciare la loro terra. Forzatamente e per disperazione.

Il motivo è di quelli che nessuno avrebbe potuto immaginare che accadesse nel 2022 e nel cuore dell'Europa. E cioè la guerra nata dopo l'invasione da parte della Russia in Ucraina dallo scorso 24 febbraio. E così la mamma insieme ad Arsen e Zoriana, dato l'imminente pericolo per le loro vite, non ha potuto fare altro che prendere questa dolorosa decisione.

Hanno sfruttato uno degli ultimi corridoi umanitari e dal profondo Sud dell'Ucraina ai confini con la Russia, al centro della guerra e devastazione, sono fuggiti salutando il marito e padre che è rimasto in Ucraina e sono giunti dopo un lungo peregrinare a Frosinone, dove fortunatamente avevano una familiare residente in Italia da tempo e che li ha immediatamente ospitati.

E così dopo essere stati accolti e superate le procedure burocratiche, grazie al supporto di enti preposti, il primo pensiero è stato quello di inserire i due ragazzini a scuola. Il Comprensivo 2 ha aperto le porte e venerdì scorso l'arrivo in classe. Sono stati accolti come accade in tutte le scuole d'Italia da i loro nuovi compagni e docenti con sorrisi, cartelloni e applausi prima di dirigersi verso le rispettive classi. I due nuovi alunni sono sembrati spaesati e allo stesso tempo felici dell'accoglienza. Poi si sono diretti verso le loro classi accompagnati dalle docenti e nuovi compagni: in quinta elementare Arsen e in una seconda Zoriana.

Ma proprio quando sembrava che la piccola cerimonia stava per terminare ecco un qualcosa che ha cambiato l'intera mattinata. E l'umore generale. Ad Arsen si è avvicinato un alunno e il gesto sembrava di un semplice saluto. Ma questo alunno ha una particolarità. È di origine russa avendo parenti in Russia. Angelo sapendo dell'arrivo del compagno di classe ucraino lo ha prima cercato con lo sguardo e poi gli si è avvicinato porgendogli la mano. E quando Arsen ha ascoltato il saluto in lingua russa, la sua stessa lingua d'origine, da parte di Angelo, ha cambiato espressione. È come se gli si aprisse il cuore.

Ha trovato a Frosinone un compagno di classe con cui dialogare e confrontarsi. Non ha badato assolutamente alla sua nazionalità di origine. Non ha pensato che è fuggito dalla sua casa perché proprio i russi hanno invaso la sua città. Hanno parlato si sono scambiati sorrisi e una volta in classe hanno deciso di stare vicini. Due banchi accostati, uno vicino all'altro, in segno di vicinanza e fratellanza. Un segno che oggi in Ucraina, dove risuonano le bombe, sembra lontanissimo ma che forse da questo piccolo ma significativo esempio può diventare un vero messaggio. Insuperabile e contro ogni guerra. Quello della pace e fratellanza.

Arsen e Zoriana, dalla guerra in Ucraina ai banchi di scuola